Oggi, domenica 22 Marzo, è la Giornata mondiale dell’Acqua. Un giorno per celebrare l’acqua, bene prezioso per l’umanità. Un’occasione per riflettere sulle 750 mila persone che ancora nel mondo soffrono di problemi legati all’acqua.
La data fu istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni. Nel 2015, il tema della Giornata mondiale dell’Acqua è “Acqua e sviluppo sostenibile”: i collegamenti idrici a tutte le aree che dobbiamo prendere in considerazione, per creare il futuro che vogliamo.
Si legge sul sito ufficiale della Giornata mondiale dell’Acqua (http://www.earthdayitalia.org/ ): «Un giorno per l’acqua, e l’acqua per lo sviluppo sostenibile. L’acqua è salute. L’acqua è natura. L’acqua è urbanizzazione. L’acqua è industria. L’acqua è energia. L’acqua è cibo. L’acqua è uguaglianza».
L'integrazione tra acqua e servizi igienici è fondamentale per la salute del mondo si legge in una nota di Amref - ma resta il tema più trascurato. Circa 2,5 miliardi di persone al mondo non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati. Intanto la diarrea - legata all'uso di acqua contaminata - rimane una delle principali cause di morte tra i bambini sotto i cinque anni. Amref - principale partner di sviluppo di progetti idrici sanitari in Africa - tra il 2011 e il 2014, ha investito 47,2 milioni di dollari su 105 progetti. In particolare la sezione italiana è impegnata in Kenya ed Etiopia.
La Giornata Mondiale dell'Acqua 2015 - si legge ancora nel documento - giunge in un momento in cui i risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) sono in corso di valutazione e la comunità internazionale sta definendo nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) per gli anni 2016-2030. Questi nuovi Obiettivi guideranno gli sforzi globali per proteggere e sviluppare le risorse idriche, offrire servizi idrici e igienico-sanitari a tutti entro i prossimi 15 anni.
Sono 750 milioni di persone che non hanno accesso ad acqua potabile, esordisce così il comunicato di Unicef. In media, circa 1.000 bambini muoiono ogni giorno per malattie diarroiche legate ad acqua non sicura, mancanza di servizi igienico sanitari o scarsa igiene. In occasione di questa Giornata, secondo l'Unicef l'accesso all'acqua potabile è stato uno dei più grandi traguardi raggiunti tra gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, ma per 748 milioni di persone ancora nel mondo, riuscire ad avere solo l'accesso a questi servizi di base resta una sfida.
Presente anche il Cesvi, da sempre impegnato in progetti legati all'acqua (costruzione di pozzi, fonti idriche e pompe d'acqua e promozione di attività di educazione all'igiene), considera questa Giornata come un momento di sensibilizzazione sulla questione idrica e vuole porre l'attenzione sul tema dell'accesso all'acqua potabile in contesti di emergenza. In termini di accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, la situazione globale è allarmante. Nonostante i progressi dovuti al raggiungimento del 7° Obiettivo di Sviluppo del Millennio - che prevedeva il dimezzamento della percentuale di persone senza accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari di base - ancora oggi 748 milioni di persone al mondo non accedono all'acqua potabile, mentre 2,5 miliardi di persone non dispongono di servizi igienico - anitari. Inoltre, almeno 1,8 miliardi di individui bevono acqua contaminata o erogata attraverso sistemi che non garantiscono un'adeguata protezione contro i rischi sanitari. (WHO/Unicef Joint Monitoring Programme).
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