Se le 17 sono, canonicamente, l’orario ideale per bere il the, da oggi le 12.44 GMT saranno ricordate come l’orario in cui è stato bevuto il primo caffè espresso nello spazio.
A fare da “cavia” il capitano dell'Aereonautica Militare Samantha Cristoforetti, astronauta italiana dell'Agenzia Spaziale Europea, che lo ha potuto assaporare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Un piccolo miracolo reso possibile da ISSpresso, prima macchina espresso a capsule in grado di lavorare nelle condizioni estreme dello spazio.
Il progetto ISSpresso, realizzato da Argotec e Lavazza in partnership pubblico-privata con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è uno dei nove esperimenti selezionati dall'Agenzia Spaziale Italiana per la missione Futura.
La prima macchina espresso a capsule è stata in grado di erogare un espresso a regola d'arte in assenza di peso, rispondendo bene alle condizioni estreme dello spazio, dove i principi che regolano la fluidodinamica dei liquidi e delle miscele sono molto diversi da quelli tipici terrestri.
Oltre a preparare il caffè, infatti, la macchina Isspresso è anche l'occasione per studiare il comportamenti dei fluidi in assenza di gravità.
È stato, quindi, un esperimento scientifico vero e proprio, quello eseguito durante la preparazone del caffè, seguito da Terra dal centro di controllo di Argotec e dai centri di controllo dell’Asi.
Le operazioni di supporto all'esperimento sono state seguite dal centro di controllo di Argotec e monitorate dai centri di controllo dell'Agenzia Spaziale Italiana. La bevanda, che secondo i progettisti della macchina ha la stessa qualità di un autentico caffè espresso italiano per crema, corpo, aroma e temperatura, è stata erogata in condizioni di microgravità e rispetta tutte le caratteristiche dell'espresso italiano.
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