Giuseppe Verdi, Errico Petrella e Pëtr Il’ič Čajkovskij sono i compositori su cui si basa il programma del prossimo appuntamento della 65a Stagione 2024/2025 dell’Orchestra Sinfonica Siciliana al Politeama Garibaldi, venerdì 23 maggio alle ore 21 (prova aperta alle ore 10) e sabato 24 maggio alle ore 17.30; sul podio Massimiliano Stefanelli.
In dettaglio, nella prima parte si ascolteranno la rara Sinfonia prevista da Giuseppe Verdi per la prima italiana nel 1872 della sua opera Aida, quindi la Fantasia per orchestra dall’opera “Jone, ossia L'ultimo giorno di Pompei” di Errico Petrella preparata dallo stesso Stefanelli in prima esecuzione assoluta; quindi, nella seconda parte, la Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Tutte pagine della seconda metà dell’Ottocento, con le prime due legate dalla rarità di esecuzione: la Sinfonia di Aida mai entrata in repertorio, esclusa dallo stesso autore; Jone opera che si può riascoltare oggi grazie proprio al recupero realizzato da Stefanelli.
Apre il programma del concerto la rara “Sinfonia” dell’opera Aida che Giuseppe Verdi (probabilmente su proposta di Ricordi) compose per la prima italiana dell’opera (Teatro alla Scala, 8 febbraio del 1872):, dopo una prova diretta da Franco Faccio, Verdi comunque non fece eseguire il brano e si tornò al Preludio Originale che già si era ascoltato al Cairo. Questa Sinfonia fu recuperata poi da Toscanini, in un concerto con la NBC Symphony Orchestra il 30 marzo 1940. La Sinfonia pensata da Verdi per Aida «sboccia dal preludio originale» (Budden), distaccandosene all’ultima cadenza, e presenta, nella parte iniziale, due temi particolarmente significativi, quello di Aida che si segnala per la sua scrittura cromatica, e quello dei sacerdoti, che, usato nel secondo atto per il coro Della vittoria, diventa assoluto protagonista nella scena del giudizio. In questa sinfonia pot-pourri si ascoltano, poi, anche in nuove vesti orchestrali, altri temi tra cui quello di Numi pietà, del terzetto del primo atto e del coro dei sacerdoti nella forma in cui ricorre nel finale del secondo atto, ma qui strumentato con i fagotti, i violoncelli e i contrabbassi.
Coetaneo di Verdi e allievo a Napoli di Nicola Zingarelli, Errico Petrella (Palermo 1813 – Genova 1877) manifestò sin da giovanissimo il suo talento musicale. Operista di fama nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1858, compose poi Jone ossia L’ultimo giorno di Pompei, su libretto di Giovanni Peruzzini tratto da Gli ultimi giorni di Pompei di Edward Bulwer Lytton. Alla prima rappresentazione, scaligera, con un cast di altissimo livello, Jone ottenne un grande successo testimoniato dalle 21 repliche; un successo che superò i confini italiani fino al 1924, anno dell’ultimo allestimento a Palermo. L’opera cadde in una forma di oblio dal quale fu sottratta nel 1981 a Caracas. Concepita da Massimiliano Stefanelli come un omaggio alla città di Palermo e alla Sicilia in generale, la Fantasia odierna è strutturata in due parti, di cui la prima è incentrata su un’ampia rielaborazione della marcia funebre del quarto atto dell’opera (entrata stabilmente nel repertorio delle bande), mentre la seconda parte è occupata dalla sinfonia con alcuni dei temi principali dell’opera.
Composta tra il 30 maggio e il 26 agosto 1888, la Quinta Sinfonia di Čajkovskij costituisce il secondo atto della cosiddetta trilogia del destino e si pone in relazione con la Quarta che ne rappresenta il primo e con la Sesta, la celebre Patetica, che corrisponde a quello conclusivo, il terzo. Tema conduttore delle tre Sinfonie è il destino che incombe spesso sulle vicende umane con esperienze drammatiche di cui fu protagonista, suo malgrado, lo stesso compositore. Dedicata a Theodor Avé-Lallemant, musicista influente molto vicino alla Società Filarmonica di Amburgo ed eseguita, con un’ottima accoglienza del pubblico, ma non della critica, sotto la direzione dell’autore per la prima volta a San Pietroburgo il 17 novembre 1888, la Sinfonia n. 5 segue un programma interiore, che il compositore negò ufficialmente di avere utilizzato, quando ne parlò con il Granduca Konstantin Konstantinovič. Ciò, tuttavia, appare in contrasto con quanto si può leggere in un'annotazione diaristica ritrovata in seguito tra gli abbozzi: «Programma del primo movimento: Introduzione. Intera sottomissione al Destino o, il che è lo stesso, agli imperscrutabili disegni della Provvidenza».
Fonte: Orchestra Sinfonica Siciliana
Fonte Immagine: Orchestra Sinfonica Siciliana
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