Sabato14 novembre presso Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile a Palermo si terrà il Convegno di presentazione alla cittadinanza della Associazione “Società per la Cremazione” So.Crem Palermo. L’Associazione ha lo scopo di rappresentare, nel proprio territorio, il punto naturale di riferimento per chi ha scelto o intende scegliere la cremazione quale modalità di trattamento finale del proprio corpo.
All’iniziativa parteciperanno l’Assessore Comunale ai servizi Cimiteriale del Comune di Palermo, Giusto Catania, il Presidente della Federazione Italiana Cremazionista, Franco Lapini, il componente italiano dell’Unione Cremazionista Europea, Guido Peagno, oltre a diversi Presidenti di So.crem italiane e siciliane in particolare.
«Faremo il punto della sullo stato delle attività di studio e sulle scelte dei cittadini in Italia, proposte come quella del bosco cittadino per piantare semi di alberi insieme alle ceneri dei propri cari, oppure i nuovi cinerari privati di quartiere - dichiara Il Presidente della So.Crem Palermo Maurizio Li Muli - proposte già presentate in altre città d’Italia con le quali è il caso di iniziare a confrontarsi. Avremo anche particolare riguardo e attenzione nei confronti della Sicilia, la ns. regione pur avendo recepito con propria Legge la norma nazionale non incentiva la pratica della cremazione, oggi ferma ad uno 0,5% mentre l’Italia è già al 20%, una pratica ed una scelta, quella cremazionista, che a nostra parere darebbe un notevole contributo anche all’ambiente, se pensiamo che, ad esempio a Palermo, per avere nuovi spazi per le tumulazioni si intende costruire un nuovo cimitero con un grande spreco di spazi verdi che la città non può permettere».
All’Amministrazione Comunale verrà chiesto, fa sapere Li Muli, «di incentivare la pratica della cremazione riducendone i costi fino ad abbatterli del tutto in particolari casi; ma a questo si aggiunga la nostra forte richiesta perché al più presto si realizzi accanto al crematorio la “sala del commiato” laica e aperta ad altri riti e culti, oltre che il “giadino della dispersione” per poter ottemperare in modo soddisfacente alle volontà espresse in vita di chi matura la scelta cremazionista e preferisce che le ceneri vengano disperse».
Non è tollerabile, conclude Li Muli, che «il rito del distacco oggi venga espletato per strada di fronte il crematorio del cimitero dei Rotoli quasi si tratti di uno smaltimento e senza che le ceneri possano essere sparse in un luogo frequentabile, organizzato e a questo dedito».
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