Un'esortazione forte a cambiare i paradigmi del contrasto alla povertà quella che ci viene dal Santo Padre alle soglie della IV Giornata mondiale dei poveri che si celebra la prossima domenica. Un messaggio che va ben oltre la fede ma racchiude un indirizzo specifico sociale ed economico come Bergoglio è solito fare.
Tendi la tua mano al povero, è il tema della IV giornata, che sottolinea Edoardo Barbarossa, Presidente di Fondazione Èbbene significa «esortare ogni uomo, ma anche ogni Istituzione o organizzazione, a contrastare ogni forma di povertà con un'azione attiva e propositiva».
La lotta alle povertà, e il documento di Papa Francesco ben lo spiega, non è solo responsabilità del singolo ma una missione collettiva e comunitaria. Il valore della comunità che agisce per il contrasto alle povertà (materiale ma anche educativa e culturale) è stato sperimentato da Fondazione Ebbene sin dal 2012 in tutta Italia, applicando il principio di Economia circolare alle persone, ritenendo che anche gli ultimi, coloro i quali vengono considerati scarti, sono invece portatori di un valore capace di cambiare la propria vita e influire sulle comunità generando nuova umanità.
«La mano tesa verso il povero - spiega ancora Barbarossa - è il primo passo di una relazione che non può essere finalizzata solo a “dare” ma, perché non si perpetui la povertà, deve essere il primo passo per la costruzione di un percorso che accompagni “il povero” alla conquista della sua autonomia». Ecco che la logica dell’assistenza lascia il Passo a quella della Prossimità ma perché questo accada in maniera diffusa «serve riformare le politiche pubbliche di contrasto alle povertà, dare più spazio a interventi “sistemati e sistemici” in luogo di “bandi o misure spot” consentendo al privato sociale di guidare la transizione di un modello di contrasto alle povertà che porti sempre più le persone ad essere produttive e generative e sempre meno assistite».
Oltre 30.000 persone in condizione di povertà nell’ultimo anno hanno trovato Ascolto e Accompagnamento ei Centri di Prossimità di Fondazione Ebbene dalla Sicilia al nord del paese, centinaia le storie di uomini e donne che sono usciti dall’assistenza per farsi loro stessi promotori di Prossimità.
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