Sembra incredibile ma ancora oggi in Iran per l'emancipazione femminile le autorità hanno inasprito la repressione sulle donne che recentemente hanno protestato pacificamente contro l’obbligo del velo. Il caso più grave è quello della condanna di Nasrin Sotoudeh, avvocato e attivista iraniana per i diritti umani, condannata a 33 anni e 148 frustate per “incitamento alla corruzione e alla prostituzione e commissione di un atto peccaminoso essendo apparsa in pubblico senza il velo”. Quindi essersi opposta all'obbligo del velo, aver effettuato visite in carcere senza il velo, aver assunto la difesa di donne che avevano protestato contro l’obbligo del velo, essersi fatta intervistare sui violenti arresti e sull'imprigionamento di donne che avevano protestato contro l’obbligo del velo e aver collocato fiori nel luogo dove una donna era stata violentemente arrestata le sono costati anche a lei l'arresto, che ha scatenato numerosissime proteste da tutti i media internazionali.
Per combattere tali oppressioni e restituire loro dignità nasce “Woman’s Freedom in Iran”, una campagna per la giustizia a tutela della libertà delle donne iraniane che vede Palermo tra le città protagoniste di iniziative alle quali prenderanno parte Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Giorgia Butera, promotrice dell’iniziativa ma anche presidente dell’Associazione Mete Onlus, impegnata nell’alto tema dei diritti umani internazionali, nella mediazione socioculturale tra i popoli e nell’affermazione dei principi civili, democratici e liberali, Francesco Leone, presidente Agius (Associazione giuristi siciliani), socio fondatore dello Studio legale Leone-Fell & C. e legal advisor della campagna, e Pino Apprendi, presidente Antigone Sicilia.
“Oggi essere donne in Iran non è affatto facile. L’idea di sostenere le donne iraniane – spiega Giorgia Butera - nasce in seguito ad una lettera ricevuta direttamente dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale – Direzione generale per gli Affari politici e di Sicurezza Ufficio IX – su indicazione della Presidenza della Repubblica italiana, rispondendo ad una mia comunicazione relativa alla grave situazione riguardante l’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh. Abbiamo ritenuto naturale proseguire il nostro interesse, e sostenere la libertà di queste donne vittime di oppressione, soprusi e violenze, donne iraniane che vivono un contesto sociale difficile, se non a volte impossibile. Le norme vigenti in Iran sull’obbligo del velo violano i diritti alla libertà di espressione e di religione e il diritto alla riservatezza. Per coloro che violano la norma possono essere punite con una multa da pagare in contanti o con un periodo di detenzione che varia dai 10 giorni ai due mesi. Non si può e non si deve rimanere indifferenti a tali violenze, quindi per noi è importante intervenire in più contesti, ed è per questo che abbiamo già avviato diversi rapporti istituzionali, anche a livello internazionale”.
Il caso di Nasrin Sotoudeh ha suscitato proteste e indignazione in tutto il mondo: il Parlamento europeo, la Francia, gli Stati Uniti e le organizzazioni internazionali per i diritti hanno chiesto ripetutamente il rilascio dell'attivista. Amnesty International ha lanciato una campagna per la liberazione dell'avvocata iraniana con un appello che è stato firmato da più di 600 mila persone in tutto il mondo, di cui quasi 150 mila solo in Italia.
“L’avvocatura non può tacere ha il dovere di rimanere al fianco di Nasrin e difendere i diritti della persona. Per combattere tali oppressioni e restituire loro dignità – commenta Francesco Leone – abbiamo deciso di dare vita, insieme all’associazione Mete Onlus, a “Woman’s Freedom in Iran”, una campagna per la giustizia a tutela della libertà delle donne iraniane. L’impegno, congiunto con Mete Onlus, per il conferimento della cittadinanza onoraria a Nasrin è solo una delle tappe di questa ambiziosa lotta di civiltà che vede la nostra collega iraniana come paradigma significativo fra tanti altri più silenziosi, ma non meno importanti. A partire da qui, per dare visibilità a chi non ne ha, per difendere la democrazia e l’uguaglianza sociale darò anche vita a una fondazione, che oltre la burocrazia possa davvero aiutare chi ne ha più bisogno. Sono convinto che sia un dovere di ogni giurista difendere non solo i diritti ma anche il diritto, mettendo i colleghi come Nasrin nelle condizioni di potere svolgere il proprio lavoro. Inoltre, difendere la donna, che è fulcro della vita significa per me tutelare la comunità stessa nel suo principio”.
Tra gli eventi previsti, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ospiterà una delegazione di donne iraniane alla partita di qualificazione agli Europei 2020, Italia-Armenia, allo stadio Renzo Barbera il prossimo 18 novembre; il 26 novembre conferimento della cittadinanza onoraria di Palermo all’avvocato Nasrin Sotoudeh e a conferirgliela saranno il sindaco di Palermo, e l’assessore comunale alle Culture, Adham Darawsha; sempre il 26 novembre, a Cefalù, alle ore 18:30, presso il Teatro Comunale Salvatore Cicero, un reading-performance. Donne che leggo donne, che vivono le loro vite, ne sentono i pensieri e regalano emozioni (sarà un momento intimo aperto alla cittadinanza, in cui mettere a nudo paure e aspirazioni delle donne iraniane tramite gli scritti di Azar Nafisi, best-seller Iraniana); il 14 dicembre si parlerà di istruzione e vita delle donne in Iran nel corso di una conferenza che si terrà nell’antica facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo. Si tratta di un primo approfondimento tematico sulle donne in Iran, la loro vita, i sogni e le reali possibilità offerte dal Regime di Hassan Rouhani. Tiziana Ciavardini, fra le massime autorità di Medioriente e Iran in Italia, terrà un confronto aperto sui diritti e i temi più importanti della Campagna; il 15 dicembre andrà in scena lo spettacolo teatrale “Rose selvatiche” di Alessandro Ienzi, giovanissimo attore, autore e regista dello spettacolo che l’avvocato Francesco Leone, tramite l’Associazione Giuristi Siciliani, ha deciso di portare agli occhi del pubblico per usare anche l’arte come strumento di sensibilizzazione sulla condizione delle donne in Iran. Il cast - composto da Irene Ciani, Elisa Novembrini, dell'Accademia Nazionale d'arte Drammatica, e Jacopo Provenzano - racconterà la storia di Nasrin Sotoudeh, la sua dignità professionale che è diventata una missione; il 20 dicembre si terrà una conferenza stampa al Senato della Repubblica Italiana sulla situazione delle donne in Iran e l’evoluzione della Campagna. L’Associazione Giuristi Siciliani, Mete Onlus, Protect human rights e Antigone, porteranno la loro esperienza e le specificità di ciascuno per informare l’opinione pubblica nella maniera più completa possibile su quello che sta accadendo ogni giorno in Iran alle donne di ogni età.
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