"Confermiamo lo stato di agitazione, perché anche se abbiamo avuto conferme del fatto che lo stipendio dei dipendenti Rap sarà pagato la prossima settimana per via del bonifico di 6 milioni da parte del Comune di Palermo all'azienda, la protesta, che non era stata avviata solo per le questioni legati alle retribuzioni, resta in piedi". Così i sindacati di Rap, Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas intervengono dopo l'incontro di ieri sera con l'amministrazione comunale di Palermo sulla vertenza Rap.
"Per quanto riguarda il pagamento degli extra costi dell'anno 2020 pari a 21 milioni di euro, è stato certificato - aggiungono i sindacati - che senza l'approvazione del consiglio comunale le risorse non potranno arrivare in azienda e, questo, sbilancerebbe i conti della Rap creando serie difficoltà. Il sindaco, il vice sindaco e l'assessore Sergio Marino si sono quindi impegnati a portare l'atto in consiglio comunale per la sua approvazione e hanno fissato un nuovo incontro sindacale per il prossimo 2 marzo".
I sindacati hanno ribadito il no al taglio di alcuni servizi collaterali dell'azienda, richiesto dal Comune con una lettera di 10 giorni fa. "Piuttosto - spiegano - si velocizzi il percorso di ricapitalizzazione fermo dal 2018. E' inoltre necessario che il Comune paghi una parte delle somme dovute all'azienda per consentire una maggiore liquidità".
Sulle dimissioni del direttore generale Roberto Li Causi, commentano: "Abbiamo chiesto con forza il mantenimento della governance attuale politica e tecnica per non creare ulteriori criticità all'azienda in un momento così delicato. Le nostre preoccupazioni restano pienamente confermate, e cosi resta lo stato di agitazione".
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