"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13).
Sono queste le parole scolpite al Cimitero di Sant'Orsola sulla tomba di Don Pino Puglisi, sacerdote palermitano impegnato soprattutto nel quartiere Brancaccio in attivita' sociali di sostegno e aiuto ai giovani che evidentemente vennero giudicate 'pericolose' dalla mafia, ucciso il giorno del suo 56º compleanno a "causa" del suo costante impegno evangelico e sociale.
Oggi divenuto icona per i cittadini palermitani e non solo, Padre Puglisi viene ricordato nel giorno del 19° anniversario della sua morte. La sua vita è trascorsa al servizio della Chiesa e dei più bisognosi, nella piena consapevolezza che ciò che stava facendo stava intralciando in qualche modo contorto l'operato dei tanti mafiosi e criminali locali. Padre Puglisi aveva avuto sentore di ciò che gli sarebbe accaduto, della fine che lo avrebbe atteso. Il 15 settembre 1993 davanti al portone di casa intorno alle 20,45 nella zona est di Palermo, in piazza Anita Garibaldi, qualcuno l'ha chiamato, lui s' è voltato mentre qualcun altro gli è scivolato alle spalle e gli ha esploso uno o più colpi alla nuca. Una vera e propria esecuzione per quel prete scomodo che tanto voleva aiutare i giovani del quartiere a non cedere alle lusinghe della mafia. Il 19 giugno 1997 viene arrestato a Palermo il latitante Salvatore Grigoli, accusato di diversi omicidi tra cui quello di don Pino Puglisi. Fu lui stesso a raccontare le ultime parole di don Pino prima di essere ucciso: un sorriso e poi un "me lo aspettavo".
Il suo scopo è sempre stato quello di "salvare" i bambini per non farli entrare nel vortice della mafia. Si rivolgeva spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte svolte dal sagrato della chiesa. Per lui una fine orribile, per noi palermitani un'ennesima vittima da piangere. Una vittima speciale, che tra poco riceverà anche l'onore della beatificazione. Il 15 settembre 1999 il cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi ha aperto ufficialmente la causa proclamandolo "Servo di Dio" e il 28 giugno scorso Papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto di martirio e a proclamarlo beato. Il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, ha espresso grande soddisfazione e commozione: “Questo è un giorno lungamente sognato, anche dal cardinale Salvatore Pappalardo, scomparso nel 2006, profondamente legato a padre Puglisi. Sono certo che in cielo si sarà congratulato con lui dicendogli “Bravo don Pino” ha aggiunto Romeo. “La sua morte rappresenta un faro di luce pronto a svelare le tenebre della mafia e dell’illegalità. Lo hanno ucciso perché dava fastidio, perché in soli 3 anni di servizio a Brancaccio era riuscito a far sì che nel quartiere si iniziasse a respirare un’aria diversa. Pino è stato vero strumento nella mani di Dio, comunicatore di grazia, predicatore di pace” ha sottolineato l'arcivescovo di Palermo.
Le spoglie di padre Puglisi sono custodite attualmente al cimitero di S. Orsola di Palermo. Adesso l’Arcivescovado ne sta valutando la traslazione nella cattedrale della città o nella parrocchia S. Gaetano di Brancaccio.
Numerose le iniziative che si svolgeranno a Palermo per ricordare come ogni anno Padre Pino Puglisi. Anche la redazione di palermomania.it intende farlo, dedicando la giornata di domenica 16 settembre al ricordo del sacerdote e della sua grande opera attraverso la manifestazione intitolata appunto "Il quartiere rinasce, cultura, sport e legalità di Don Pino Puglisi" che avrà luogo in piazza San Lorenzo per tutta la giornata.
Fonte: redazione palermomania.it
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