Un festino all’insegna della leggerezza e della sobrietà come lo ha più volte dipinto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. La festa dei palermitani, la festa dei trecentomila.
Un Cassaro invaso da palermitani e turisti ha fatto da teatro alla 393esima edizione del Festino di Santa Rosalia, una lunga sfilata, per il carro con la statua della Santuzza, svelata dal sindaco Leoluca Orlando e dall’arcivescovo Corrado Lorefice, che ha attraversato corso Vittorio Emanuele su un’arca bianca tappezzata di rose.
Il Festino, di nuovo diretto da Lollo Franco, si è aperto con un’operina teatrale sul piazzale di Palazzo dei Normanni, ispirata alla storia di Santa Rosalia. I palermitani non sono mancati, hanno come sempre risposto presente. Uno dei momenti salienti è stato quando il sindaco e l’arcivescovo sono saliti dentro la pancia della nave e hanno urlato il tradizionale “Viva Palermo e Santa Rosalia”, sotto una pioggia di petali rossi. Per Orlando è stato il diciottesimo Festino da sindaco.
Poi quando il carro è arrivato al Foro italico sono iniziati i consueti giochi d’artificio che hanno chiuso la prima parte della festa.
Ma per i palermitani il festino è anche tradizione culinaria, con lo street food in primis, dal pane con le panelle alle stigghiola, e poi la cosiddetta babbaluce, ovvero le lumache condite. Affari d’oro per i venditori ambulanti, oggi spazio alla parte liturgica della festa.
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