Grandissima attesa stamattina, in una Palermo assolata con un cielo terso e un mare calmo e azzurro, per l’arrivo del Santo Padre in occasione del 25esimo anniversario della morte di don Pino Puglisi. Tanta l’emozione che si avvertiva palpabile fra la folla dei fedeli che percorrevano la città per giungere sul luogo dell’appuntamento, al Foro Italico. Un bagno di folla, stimato in circa 80.000 fedeli. Accanto a papa Francesco nella "papamobile" in arrivo anche l’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice, voluto proprio dal Santo Padre. Il Foro italico è stracolmo, tante le aspettative dei fedeli che cercano parole di conforto e speranza che portino un po' di pace e serenità, ma si teme anche un richiamo alle responsabilità per una terra da sempre martoriata dal cancro della mafia: non possiamo dimenticare che la morte di padre Puglisi trova le sue ragioni nella lotta contro la mafia, in una borgata povera come Brancaccio, e che la scelta di vita di don Pino volta al recupero dei bambini la cui vita sarebbe stata segnata dalla criminalità, non è stata una scelta di vita semplice.
Intanto Papa Francesco, accompagnato dall’arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice, arriva a bordo della “papamobile” scoperta, salutando sorridente la folla che lo guarda e lo acclama con estasiata ammirazione, nell’area dove ha celebrato la messa nella ricorrenza liturgica del beato Pino Puglisi. All'arrivo un grande striscione con su scritto: “Rinnoviamo la Chiesa”.
Egoismo umano contrapposto all'amore verso il prossimo sono stati il motivo dell’omelia, richiami fortissimi e decisi alla mafia non potevano mancare: la morte di don Pino Puglisi, e l’esempio che ha lasciato con il suo disarmante sorriso, sono la vera testimonianza dell’amore per Dio attraverso la missione compiuta su questa terra. Padre Puglisi con le sue semplici parole: “E se ognuno fa qualcosa” ci ricorda e invita ogni giorno a fare qualcosa per il nostro prossimo: non è sufficiente - dice il santo Padre - essere bravi solo per se stessi, occorre fare, donare e amare.
Nei toni pacati, semplici, tuttavia decisi, evidenti inviti al servizio di Dio: chi professa la fede non può essere mafioso.
Applausi a questo particolare invito che da sempre è molto sentito dai palermitani che hanno tanto sofferto e pagato per questa piaga che affligge questa meravigliosa terra di Sicilia.
Durante la santa messa si è pregato anche per le vittime di mafia. “Per le vittime della mafia, della criminalità organizzata e di ogni violenza – ha recitato la preghiera - ; per i perseguitati a causa della verità e della giustizia; per quanti soffrono fame, mancanza di lavoro, di casa e di cure perché il grido dei poveri giunga sino al cielo e tocchi il cuore dei potenti e degli oppressori. Noi ti preghiamo”.
Una preghiera ha riguardato anche la figura del Pontefice: “Per il papa Francesco perché nel suo instancabile ministero a servizio della Chiesa e della famiglia umana sia sostenuto dalla forza dello Spirito Santo, dalla comunione dei vescovi e dalla docilità di tutti i fedeli. Noi ti preghiamo”.
L'arrivo del Santo Padre a Palermo:
L'arrivo del Papa al Foro Italico:
L'Omelia del Santo Padre:
La visita continua alla "Missione Speranza e Carità" di fratel Biagio Conte, fra i più poveri dì Palermo. Di pomeriggio, l'incontro al Politeama con i giovani siglerà il saluto con i palermitani.
A presto Santo Padre!
La redazione di Palermomania.it
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