Lo stabilimento Ansaldo Breda di Carini non chiuderà, ma sarà inserito in un piano di rilancio. È il frutto dell’accordo appena siglato a Roma tra i sindacati e l’azienda. Tra i punti chiave dell’intesa anche la cassa integrazione ordinaria a rotazione per gli operai fino ad aprile, la ricerca di soluzioni industriali per alleggerire il ricorso agli ammortizzatori sociali, la trasferta degli addetti (massimo 30 unità) che lavoreranno anche presso altri stabilimenti Ansaldo Breda.
Inoltre, è stato stabilito che il piano complessivo di rilancio del gruppo nell'ambito del settore trasporti, che avrà come protagonista il polo produttivo di Carini, dovrà essere oggetto, entro gennaio, di un tavolo nazionale alla presenza della Presidenza del Consiglio, le istituzioni regionali, le parti sociali, il gruppo Ferrovie e l’Azienda.
“È stato salvato lo stabilimento Ansaldo Breda di Carini, che a differenza dei piani di dimissione, resi noti lo scorso anno dal gruppo, non chiuderà”, spiega Ludovico Guercio, Segretario Fim Cisl Palermo Trapani, che commenta cosi l'accordo siglato a Roma da Azienda e sindacati, poche ore fa, sul futuro del sito produttivo palermitano. “Ci auguriamo - ha proseguito - che il ricorso alla cassa integrazione, non superi il mese di aprile. Finmeccanica si è infatti impegnata a non chiudere lo stabilimento e a trasferire a Carini quote aggiuntive di lavorazioni di revamping”.
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