Momenti di tensione ieri in via Tonno a Guardia Mangano, frazione di Acireale, quando al culmine di una lite, un uomo ha colpito alla testa, con una mazza, il vicino di casa.
Il litigio ha visto coinvolti un insegnante di filosofia e un bracciante agricolo in pensione. Sono stati proprio i figli di quest’ultimo a chiedere l’intervento dei carabinieri a seguito di un’aggressione che aveva costretto il ricovero del padre in ospedale, gravemente ferito alla testa.
Al termine del diverbio, degenerato e finito nel sangue, il professore si è barricato in casa e ha minacciato di utilizzare un fucile se non l’avessero lasciato in casa. Così è stato necessario l’intervento dei militari della stazione costretti a calarsi dal tetto dell’abitazione sino a un cortiletto interno.
Dopo un tira e molla durato diverse decine di minuti l’uomo si è arreso uscendo con le mani alzate e ha consegnato un fucile e due pistole ad aria compressa.
La diatriba tra l’insegnante e il bracciante agricolo dura da diversi anni ed è legata ad una servitù ovvero una stradina di passaggio in comune che non è mai andata giù al professore, che sospettava anche di un furto di energia elettrica dal suo contatore. Ieri i toni si sono fatti più accesi fino all’epilogo con l’aggressione a colpi di mazza al vicino e calci e pugni alla moglie. Dopo l’intervento dei carabinieri l’insegnate è stato arrestato e rinchiuso in carcere per tentato omicidio. Prognosi riservata invece, per la vittima ricoverata nell’ospedale di Acireale con un trauma cranico.
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