Ancora un nuovo presidio dei lavoratori Almaviva che tornano davanti la sede della Prefettura a Palermo. «Col sit-in in Prefettura lanciamo un monito al governo nazionale perché si avviino in questi mesi, che dovrebbero essere gestiti con i contratti di solidarietà, le misure di cui si è discusso al Mise per mettere regole nel settore dei call center - spiegano dal sindacato Slc Cgil Palermo -. Se dovesse venire meno un intervento deciso e risolutivo del governo nell'applicare le leggi esistenti (articolo 24 bis, clausole sociali e gare al massimo ribasso) rischiamo di ritrovarci a novembre con una situazione peggiore rispetto a quella attuale. Potrebbe aggravarsi lo stato di indebitamento dell'azienda e potrebbe precipitare tutto».
A far sentire il proprio sostegno ai lavoratori anche il Comune di Palermo. «Confermiamo l'impegno dell'Amministrazione comunale, già più volte espresso nel corso di questa vicenda e ribadito in tutti gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico, per la revoca dei licenziamenti e per la ricerca di una soluzione che non aggravi la condizione economica attuale delle lavoratrici e dei lavoratori Almaviva – commentano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano -. Attendiamo l'esito della consultazione a cui verrà sottoposta l'ipotesi di accordo pervenuta dall'incontro di ieri tra sindacati e azienda, ribandendo la necessità che si pervenga rapidamente ad interventi che possano proteggere un settore di cui Almaviva è il punto nevralgico della crisi in corso. Sollecitiamo al Governo e al Parlamento il rafforzamento delle misure contro la delocalizzazione e contro l'affidamento delle commesse al massimo ribasso, per evitare un’inaccettabile competizione che si risolve solo a danno dei lavoratori e della qualità dei servizi, per difendere quella che è ormai una specializzazione della città nei servizi di call center».
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