La Polizia di Stato ha arrestato il pluripregiudicato il 41enne palermitano Guida Angelo responsabile di ben cinque rapine e di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, nonché di false attestazioni sulla propria identità personale.
Le complesse indagini hanno permesso di acquisire numerosi riscontri e gravi indizi di colpevolezza in ordine alle rapine, attribuendo così un nome e un volto allo spregiudicato criminale. Le rapine si sono succedute in un arco temporale molto ristretto e con il medesimo modus operandi da parte dell’autore.
A seguito della visione delle immagini della videosorveglianza le indagini si sono focalizzate su Guida Angelo, nei confronti del quale sono iniziate da parte dei poliziotti serrate ricerche.
Il malvivente, il 6 e 10 ottobre, si è reso responsabile di due ulteriori rapine ai danni di un esercizio di via Marchese Roccaforte. Entrambe le rapine eseguite con lo stesso copione: un uomo armato di pistola, dalle fattezze corrispondenti di Guida, che ha minacciato i presenti facendosi consegnare l’incasso.
L’ultima rapina è stata commessa il 13 ottobre 2016, quando, intorno alle ore 11,30, un uomo si è introdotto all’interno di un negozio di abbigliamento di via Libertà dove, dopo aver minacciato con una pistola i presenti, si è impossessato di 50 euro e di diversi capi di abbigliamento.
Quello stesso pomeriggio una pattuglia ha intercettato Guida a bordo di uno scooter nel quartiere Brancaccio, che appena ha notato la polizia ha dato un violento calcio al mezzo di servizio cercando di fare cadere a terra i poliziotti, per guadagnarsi la fuga. Ne è scaturito un rocambolesco inseguimento, nel corso del quale Guida ha estratto una pistola indirizzandola verso gli agenti, minacciando di sparare; i poliziotti, sono riusciti ad affiancarlo, ma il malvivente con un altro violento calcio, si è scagliato sul mezzo di servizio provocando la perdita di controllo di entrambi i mezzi.
Dopo la caduta Guida è fuggito a piedi, ma è stato bloccato dagli agenti. La successiva perquisizione a cui è stato sottoposto, ha permesso di rinvenire il provento della rapina e i capi di abbigliamento sottratti.
Inutile il tentativo del rapinatore di fornire false generalità ai poliziotti: i successivi accertamenti tecnici ne hanno confermavano l’identità.
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