"Aprire tutto non è contemplato, ci porterebbe al primo gennaio 2020 e non ci possiamo arrivare fino a quando non abbiamo la certezza che ne siamo fuori. Anche con il vaccino bisogna tenere in sicurezza tante persone". Lo ha detto Francesco Boccia nel corso di una audizione alla Camera. "Riduciamo il contagio e i luoghi del contagio e poi valuteremo le diverse condizioni territoriali", ha spiegato il ministro delle Regioni, ribadendo comunque che un lockdown nazionale "oggi non è più riproponibile".
Quanto ai parametri usati per la classificazione a zone dell'Italia, Boccia ha detto che "sono gli stessi su cui la cabina di regia ha lavorato da maggio a oggi e continuerà a farlo. Sono indicatori a garanzia della tutela della salute di tutti noi, sono oggettivi. Ieri c'è stata una richiesta comprensibile per un confronto su questi indicatori, ma il confronto avviene ogni settimana. Se viene fuori una valutazione scientifica sui parametri bene, ma non posiamo politicizzare i parametri".
"Questo approccio è la nostra forza, un approccio differenziando le misure a seconda delle esigenze territoriali secondo un principio di adeguatezza e proporzionalità, costruendo percorsi che portano cittadini e imprese a fare i sacrifici minori possibili. Continuiamo su questa strada", ha aggiunto.
Fonte: Adnkronos
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