Sono almeno 19 le persone rimaste uccise e 117 quelle ferite nell’attentato nel cuore di Bangkok, in Thailandia, avvenuto lunedì pomeriggio all'esterno del tempio indù di Erawan. L’esplosione di una bomba, intorno alle 19 ora locale ha seminato il panico nel centro della città. Tra le vittime ci sono due cittadini cinesi e un filippino, ma potrebbero esserci altri turisti asiatici.
«C’erano cadaveri dappertutto, alcuni massacrati, gambe staccate, corpi martoriati, è stato orribile», ha raccontato Marko Cunningham, un paramedico impegnato nei soccorsi.
La bomba conteneva 5 chili di tritolo e sarebbe stata piazzata sotto una panchina, di fronte al santuario Erawan. La potente deflagrazione ha provocato un cratere largo due metri.
L'attentato non è stato rivendicato e diversi esponenti del governo militare hanno rilasciato dichiarazioni contrastanti, alternando accuse indirette al campo del dissenso e valutazioni prudenti. Ma il vicepremier e ministro della difesa Prawit Wongsuwan, ha parlato di attacco «voluto per distruggere l'economia e il turismo». «Chiunque abbia piazzato questa bomba è crudele e intendeva uccidere - ha affermato il capo nazionale della polizia Somyot Poompummuang -. Mettere una bomba in quel punto significa volere vedere un sacco di persone morte».
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