La candidatura a sindaco di Palermo di Ismaele La Vardera potrebbe essere stata solo una farsa. L’ex Iena avrebbe inscenato tutto per realizzare un servizio giornalistico, una sorta di documentario, che potesse raccontare i meccanismi elettorali, i segreti e i retroscena della politica palermitana.
A finanziare tutto sarebbe stato il programma televisivo “Le Iene”. Colui che basava la sua campagna elettorale sui racconti della Bibbia e affermava che "il suo maestro fosse Gesù", avrebbe in realtà girato per la città e per i comizi elettorali con telecamere nascoste e microfoni, riprendendo ogni momento della sua "avventura".
Ci sarebbe questo alla base della rissa di ieri sera con Francesco Benigno. L’attore, così come gli altri candidati della sua lista e i suoi più stretti collaboratori, non sapeva nulla di questa montatura.
La Vardera, all’interno dei locali del Comitato elettorale di via Ausonia, avrebbe chiesto a Benigno il permesso di mandare le immagini che lo riguardavano. A quel punto sarebbe scattata la rissa. Ma le versioni sono discordanti: La Vardera sostiene che Benigno avrebbe aggredito sia lui che i cameraman, mentre l’attore palermitano sostiene di aver reagito solo dopo che la sua compagna, infastidita dalla presenza dei cameraman, è rimasta ferita ad una gamba dopo essere stata spinta da uno degli operatori. Ieri pomeriggio al termine della lite, il protagonista del film Mary Per Sempre, che era tra i candidati della lista che non ha ottenuto nemmeno quorum, ha sostenuto che "il candidato a sindaco del movimento Noi con Salvini alle amministrative di domenica scorsa a Palermo avrebbe affermato di essere sceso in campo per realizzare un documentario sulle nefandezze della politica”. La Vardera non ha fatto finora alcun commento ma ha annunciato che, una volta conclusi gli accertamenti medici, presenterà denuncia contro l'attore.
Anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni sarebbero infuriati e si comincia a parlare di una “bella e buona truffa ai danni degli elettori” che potrebbe avere anche strascichi in tribunale. Secondo indiscrezioni, i legali del Centrodestra, il movimento per cui La Vardera era candidato, starebbero già valutando quale strategia portare avanti per intraprendere delle eventuali azioni legali.
“Se tutto quello che sta emergendo in queste ore fosse vero, se davvero Ismaele La Vardera ha ordito un complotto assieme alle Iene per prendere in giro gli elettori palermitani, allora tanto per cominciare questo signore dovrebbe immediatamente restituire i soldi incassati dai cittadini e dai politici che lo hanno sostenuto", ha affermato Francesco Vozza, leader dei leghisti di Palermo .
E aggiunge: "Nel corso della campagna elettorale La Vardera ha chiesto alla gente di essere finanziato, pubblicizzando un codice Iban su cui eventualmente caricare dei soldi. Questa è una vera e propria truffa ai danni di tutti i palermitani e di chi ci ha messo la faccia per sostenerlo. La Vardera si vergogni".
A far drizzare le orecchie a collaboratori e staff ci sarebbe poi una frase pronunciata da La Vardera durante la visita di Salvini a Palermo. “Ecco vedete, stiamo seguendo Matteo Salvini. Ci sono 10 macchine tra polizia, altre forze dell’ordine e autoblu. Tutto questo sapete perché? Sapete perché sta bloccando una città intera? Per andare a mangiare un panino con la milza”. Chi lo circonda rimane sbigottito, ma chiaramente non potevano sapere che l’ex (forse) Iena aveva una telecamera nascosta e che quella frase sarebbe stata registrata per inserirla nel suo documentario.
Ti potrebbe interessare?
© Palermomania.it - Il giornale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti