L'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, ha avallato un decreto con cui si costituisce una Commissione di verifica delle procedure di spesa nel settore dei 'grandi eventi' della Regione Siciliana.
La commissione è composta dal ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone, con funzioni di coordinatore; dal capo di Gabinetto vicario dell'assessore per l'Economia, Antonino Brunetto, dal dirigente del Dipartimento regionale Bilancio e Tesoro, Maurizio Pirillo, dalla dirigente del Dipartimento regionale Bilancio e Tesoro, Rossana Signorino e da Gabriele Morreale, in servizio presso lo stesso Dipartimento, con funzioni di segretario. Ai preposti commissari non spetterà alcun compenso per il lavoro svolto, in quanto peseranno sulle casse della Regione perché tutti interni all'amministrazione.
Il compito della neonata commissione sarà quello di verificare in particolare gli atti sottoposti al Servizio 24 Ragioneria centrale del Turismo, dello Sport e dello spettacolo della Regioneria generale.
Inoltre entro trenta giorni è fissato il termine dei lavori, prorogabile soltanto di ulteriori trenta: entro i primi di settembre, quindi, la Regione saprà qualcosa in più sulla spesa di quei fondi finiti sotto inchiesta.
"La Regione vuole offrire il massimo contributo. Per questo motivo ho ritenuto di dover istituire con urgenza la commissione che dovrà concludere i suoi lavori entro e non oltre trenta giorni dall'emanazione del decreto, prorogabili su richiesta motivata del coordinatore di ulteriori trenta giorni" ha spiegato Armao.
"L'inchiesta giudiziaria procederà secondo i suoi tempi. L'amministrazione può nel frattempo agire immediatamente per verificare il corretto comportamento dei suoi funzionari. Questo interesse di carattere generale va tutelato in ogni caso. Qualora emergessero responsabilità amministrative a carico di qualche funzionario sleale o scorretto l'amministrazione assumerà i propri provvedimenti".
"Sono emerse questioni che, conclude Armao, sono adesso all’esame dell’Autorità giudiziaria per presunte violazioni dei principi in materia di procedure ad evidenza pubblica da cui discenderebbe un rilevante incremento di costi per l’amministrazione regionale con pregiudizio per il pubblico erario”.
Fonte: redazione palermomania.it
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