Aveva un coltello nella sua cella del supercarcere di Ascoli Piceno Giuseppe Graviano, il boss mafioso di Brancaccio, le cui intercettazioni su presunte "cortesie" a Silvio Berlusconi sono state depositate agli atti del processo in corso a Palermo.
Subito dopo il ritrovamento e il sequestro della lama, nascosta nell'intercapedine del letto, Graviano è stato trasferito in un altro carcere. Il boss ha fatto ricorso contro il sequestro, e l'udienza è fissata per lunedì davanti al Tribunale del Riesame ascolano.
Non si sa come il coltello, di tipo rudimentale, abbia potuto superare i controlli del carcere di Marino del Tronto, dove il boss stragista era detenuto in regime di 41 bis e dove è stato intercettato mentre parlava durante l'ora d'aria con un altro detenuto, Umberto Adinolfi.
La Procura di Ascoli contesta a Graviano il porto abusivo di arma: una lama piuttosto lunga, con un'impugnatura realizzata con del nastro isolante. Attraverso il suo difensore, Graviano si è opposto al sequestro del coltello di cui, a quanto sembra, disconosce la proprietà. Le indagini sono ancora in corso.
© Palermomania.it - Il giornale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti