Neanche il maltempo è riuscito a fermare gli indignati palermitani che, questa mattina, hanno voluto reagire ed esprimere tutto il loro dissenso dopo lo scandalo che ha travolto l’ex presidente di Confcommercio, Roberto Helg.
Il gruppo degli “indignati palermitani”, nato su Facebook pochi giorni fa, si è dato appuntamento stamattina alle 11 davanti la sede della Camera di Commercio di Palermo. Si sono ritrovati, così, in strada "armati" di cartelloni di protesta e simboliche pellicole trasparenti, volte a invocare la trasparenza della politica locale siciliana.
A parlare è l’ideatore del gruppo Facebook, Vincenzo Sparti, che ha chiesto una reazione ai palermitani: «Il popolo deve reagire. Non è possibile che fatti gravi, incredibili e inauditi come questi non registrino reazioni da parte della gente. Noi ci aspettiamo che il popolo riprenda in mano il proprio destino e decida di insorgere contro una classe politica che lo sta portando alla miseria e alla disperazione».
Sparti ha poi fatto chiarezza sulla scritta presente in un cartellone, che contesta apertamente le tasse inique ai cittadini: «Che collegamento c’è con il caso Helg? La vicenda che ha coinvolto il vice presidente della Gesap è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La nostra contestazione è ben più estesa, ovvero alla classe politica che non fa il suo dovere e sta mettendo in crisi un’intera città».
Da parte del promotore del Comitato indignati palermitani è poi arrivata anche una critica nei confronti del presidente Gesap Giambrone: «Invece di dichiarare di essere pronto a costituirsi parte civile, avrebbe fatto meglio a dimettersi. In quanto presidente della Gesap, infatti, è responsabile dell'operato di coloro che agiscono in nome e per conto della società che rappresenta. Le sue colpe ricadono nella mancata vigilanza e, a monte, nell'incapacità di inibire preventivamente comportamenti e condotte illecite dei propri vice. Questa vicenda mette in luce l’ipocrisia di fondo di un intero sistema politico locale, in cui tutti sono inclusi. Noi ce l’abbiamo con tutti, anche col sindaco Orlando che sta lasciando la città allo sbando”.
Alla manifestazione ha preso parte anche Leonardo Canto, consigliere della VI Circoscrizione, che ha spiegato il significato delle pellicole come segno di protesta: «Noi chiediamo alle istituzioni la massima trasparenza. I fatti che sono successi sono emblematici di un mal costume che noi chiediamo di modificare. Abbiamo massima fiducia nelle istituzioni, ma devono comprendere i fatti gravi che sono accaduti e devono mettere via le mele marce. Siamo con la pellicola in mano per comunicare un enorme bisogno di trasparenza, che il cittadino ha diritto di avere. Se ci fossero state delle istanze di trasparenza, infatti, non sarebbe mai capitato tutto ciò. Abbiamo ricevuto molti attestati di stima per questa iniziativa e nonostante il tempo siamo qui a lottare per cambiare questi eventi spiacevoli».
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