E’ stato incastrato dalle tracce del suo dna il figlio di Concetta Velardi, la vedova di 59 anni assassinata con colpi di pietra il 7 gennaio 2014 nel cimitero di Catania. La polizia scientifica ha trovato tracce biologiche sul luogo del delitto, che sono state confrontate con quelle del figlio.
Gli agenti della polizia hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Angelo Fabio Matà perché ritenuto responsabile dell’omicidio della madre. Inizialmente insieme a Matà c’erano altri due indagati, che conoscevano la donna e che nel giorno del delitto sarebbero stati in zona.
Fu proprio Matà a trovare il cadavere della madre che aveva accompagnata a fare visita, come ogni giorno, al marito Angelo e all'altro figlio di Maria Concetta Velardi, Lorenzo, entrambi morti per i postumi di malattie incurabili.
Il corpo è stato trovato non distante dalla cappella di famiglia. Matà si era allontanato per andare al bar e al ritorno, ha raccontato agli inquirenti, portando il caffè alla madre, l'ha trovata per terra, assassinata con colpi di pietra alla testa. Nel febbraio 2014 l’avvocato di Matà, Giuseppe Lipari, aveva fatto richiesta di riesumare la salma della donna. Ma nel novembre successivo il gip Alessandro Ricciardolo aveva rigettato la richiesta riesumazione.
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