Durante il corteo di commemorazione per il 25esimo anniversario dalla strage di Capaci, due gruppi di studenti che portavano con loro due striscioni sono stati interdetti dalla partecipazione al corteo.
Uno recitava “Non siete Stato voi, ma siete stati voi”, realizzato dal Collettivo Garibaldi, e l’altro “Il corteo siamo noi, la passerella siete voi”, a opera del Collettivo Cannizzaro.
Prima, i ragazzi e i relativi striscioni sono stati costretti a rimanere su un marciapiede; poi, quando i ragazzi hanno chiuso gli striscioni e si sono nuovamente uniti al corteo, con gli striscioni piegati e sotto il braccio, le forze dell'ordine hanno sequestrato lo striscione "Non siete Stato voi, ma siete stati voi".
“Non sorprende che tale azione avvenga in una manifestazione notoriamente frequentata da personaggi che poco hanno a che fare con l'antimafia vera, militante, e molto invece hanno a che fare con l'antimafia di facciata, quella che permette di fare carriera con un metodo di prevaricazione e raccomandazione che non è tanto lontano dalla mentalità mafiosa.
La mafia dell'antimafia, insomma. Ed è proprio in questo contesto che si è consumato il fatto. La libertà di espressione si ferma davanti alle manifestazioni imbevute di retorica. Si ordina la chiusura degli striscioni per il timore di un'azione simbolica, di un exploit che poco avrebbe fatto piacere a livello mediatico ai cari professionisti dell'antimafia che, purtroppo, a scapito di quelli che l'antimafia nello Stato la fanno davvero, fanno passerelle e si pavoneggiano davanti al pubblico.
Una cosa sia chiara però: né un sequestro illegittimo né le minacce delle forze dell'ordine fermeranno le manifestazioni contro coloro che prima hanno tramato contro Falcone, ne hanno per anni infangato la figura, e, soprattutto, tutto hanno fatto eccetto una cosa: combattere realmente il fenomeno mafioso attraverso il progresso sociale. Non siete Stato voi, ma siete stati voi”.
Gli studenti del Collettivo Garibaldi
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti