“Dover lasciare il servizio operazioni perché vengo destinato a un ufficio di carattere amministrativo mi fa riflettere sulla circostanza che questo Paese è storto, privo di riferimenti corretti in cui le persone rispondano per il ruolo e la responsabilità che hanno. Sono amareggiato e sto riflettendo su molte cose, comprese le stellette che porto addosso”, ancora di più dopo aver visto Schettino salire in cattedra all’Università la Sapienza. È quanto ha detto a Repubblica Gregorio De Falco, il capitano di fregata che al telefono intimò al comandante Schettino di tornare a bordo. A fine settembre, dopo aver terminato 10 anni di incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno, De Falco sarà trasferito in altri uffici di carattere amministrativo, sempre della Direzione marittima di Livorno.
“Mi sono fatto l'idea - continua il capitano di fregata - che ci possa essere un collegamento col lavoro che ho fatto per il soccorso e forse nelle indagini. Queste conseguenze non sono coerenti con i riconoscimenti formali. Lo Stato su di me ha speso soldi per formarmi come responsabile del soccorso marittimo, responsabilità di cui mi sono fatto carico anche quando non mi competeva, come per esempio nella notte di Concordia. Un anno fa - racconta De Falco - non fui destinato ad alcun incarico di comando come invece è successo a tutti gli altri miei colleghi. Io non mi sono lamentato, ma ora il trasferimento è un'altra cosa”.
“Sono abbastanza amareggiato, perché da dieci anni la mia ragione professionale è l'operativa, ma sono un militare”, ha aggiunto stamane lo stesso De Falco ai microfoni dell'emittente toscana Granducato Tv.
Il parlamentare del Partito Democratico Federico Gelli si è, però, mosso in favore del capitano di fregata e ha annunciato un'interrogazione al ministro Maurizio Lupi affinché possa mettere in chiaro le ragioni di questa scelta. “Il ministero dei Trasporti chiarisca la vicenda della rimozione del comandante Gregorio De Falco - ha chiesto Gelli - dal settore operativo della Capitaneria di Livorno e il suo trasferimento ad un ufficio amministrativo. Nel pieno del processo sul naufragio della Costa Concordia, è opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta. De Falco ha gestito in prima persona nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 le fasi cruciali dei soccorsi dopo il naufragio della nave all'Isola del Giglio e ha ricevuto per questo anche l'encomio solenne della Marina Militare. Sui mezzi di informazione di tutto il mondo è diventato il simbolo dell'Italia che prova a dare un'immagine diversa rispetto a un disastro del genere. Questa rimozione, per la quale il comandante si sarebbe detto amareggiato, merita gli opportuni chiarimenti pubblici, anche per fugare eventuali sospetti che la possano collegare allo svolgimento del processo di Grosseto”.
© Palermomania.it - Il giornale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti