Sembrava la svolta, invece, il tandem Sciarra-Sandulli proposto dal premier Matteo Renzi per sbloccare lo stallo sulla Consulta è saltato. La colpa? Il rifiuto ufficializzato oggi da Maria Alessandra Sandulli.
“Considero un onore essere stata indicata per il prestigioso incarico di Giudice della Corte costituzionale - ha spiegato Sandulli - un segno importante in una vita dedicata alla legge e alla giustizia nel solco dell'eredità di mio padre e della mia tradizione familiare. Tuttavia, nel contesto che si è venuto a creare, con l'animo sereno dello studioso che ha sempre manifestato le proprie opinioni in piena indipendenza, ritengo opportuno non confermare la mia disponibilità ad accettare la candidatura propostami".
Parole che sono un chiaro riferimento alle polemiche sul suo nome circolate tra alcuni parlamentari di Nuovo Centrodestra e Forza Italia e che trovano conferma nel tweet di Maurizio Gasparri: “Bene che Sandulli - candidata da chi? - prenda atto che non può avere per la Corte i voti di chi aveva disprezzato. Archiviata!”.
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