Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Chiti ha annunciato all'assemblea del Senato che il governo porrà la questione di fiducia sul decreto per la sicurezza. Chiti ha commentato: "Abbiamo il dovere di approvare il decreto". L'esecutivo, secondo il ministro, avrebbe preferito però ''un confronto aperto e costruttivo e anche una convergenza fra maggioranza e opposizione''. Parole sui cui è calata la disapprovazione dell'opposizione.
"Avremmo voluto un'ampia convergenza fra maggioranza ed opposizione ma non è stato possibile: si è visto concretamente anche dallo svolgersi ieri dei lavori d'aula e del clima in commissione di concludere e nominare un relatore. Il decreto legge inoltre deve essere ancora esaminato dalla Camera, ed essendo in corso la sessione di bilancio, per questi motivi noi abbiamo il dovere, ed intendiamo esercitarlo di assumerci la responsabilità su un tema tanto delicato".
"A questo punto - ha concluso il ministro per i Rapporti con il Parlamento - il governo ritiene che debba essere assicurata la coerenza complessiva del provvedimento che il governo ha concordato con la sua maggioranza". Con la decisione del governo di porre la fiducia sulla parte non ancora esaminata del decreto legge sulla sicurezza, saranno due le votazioni finali su cui dovranno esprimersi i senatori.
Si voterà il maxi-emendamento che recepisce tutti quegli emendamenti concordati nella maggioranza e non ancora votati su cui è stata posta la fiducia e subito dopo si voterà sull'intero provvedimento, in modo da coprire anche quella parte che è stata votata. Il voto di fiducia ci sarà tra le 21.30 e le 22, subito dopo avrà luogo, a scrutinio elettronico, il voto sull'intero decreto.