La casa editrice Panini, mitico marchio delle figurine conosciute in tutto il mondo, si prende anche Topolino. Tra la Disney e Panini è in corso un accordo per acquisire e gestire la divisione periodici del marchio americano, che oltre Topolino comprende anche le riviste Winnie the Pooh, Bambi e Witch. In ogni caso la Disney continuerà a vigilare su tutti questi prodotti per garantire l'alta qualità creativa, che l'ha contraddistinta da sempre. In questo momento critico è un buon segno che l'imprenditoria italiana seppur timidamente, dia segni positivi come questo dell'azienda modenese che senza aiuti esterni possa acquisire un marchio così importante, considerato che la stessa Panini in passato era stata acquisita da diversi gruppi come la Fineldo o la Bain Cuneo-De Agostini, ma anche da gruppi stranieri, come il gruppo editoriale britannico Maxwell nel 1988 e la Marvel nel 1994, di cui tutt'ora gestisce le pubblicazioni per l'Italia. Anche lo stesso Topolino, che a maggio scorso ha festeggiato il numero 3000, finalmente ritornerebbe di nuovo in mani italiane. Tuttavia questo accordo Disney-Panini non è privo di controversie, proprio a causa di alcune clausole concordate tra le parti come quella di far migrare il ramo Disney Publishing, composto da una ventina di persone, da Milano alla sede di Modena. Almeno questa è la situazione che si prospetta sulla carta per i prossimi 6 anni. Decisione che non piace affatto ai dipendenti della Disney Publishing, che d'accordo con i sindacati, hanno proclamato uno sciopero di due giorni proprio per la questione del trasferimento. I sindacati sospettano che in essa ci sia una molto più subdola operazione di riduzione del personale, costringendo i lavoratori a scegliere condizioni di lavoro non risolvibili col pendolarismo ma con un netto trasferimento geografico dell'intero nucleo familiare e quindi indurli a chiedere le dimissioni.
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