L’uomo centrale dell’operazione di oggi è il collaboratore parlamentare Nicosia. Intercettato per mesi dal Ros e dal Gico della Finanza, parlando al telefono, dava giudizi sprezzanti su Giovanni Falcone. Parole pesanti finite nel decreto di fermo firmato dai pm della Dda di Palermo. Pesantissimi gli insulti al giudice ucciso dalla mafia, la cui morte viene definita "incidente sul lavoro" e che "da quando era andato al ministero della Giustizia più che il magistrato faceva il politico".
Per i pm, oltre a portare all'esterno i messaggi dei mafiosi che incontrava durante le sue visite in carcere, Nicosia avrebbe gestito gli affari del clan in America e riciclato denaro sporco.
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