Fabrizio Ferrandelli il leader de “I Coraggiosi” sta tenendo la conferenza stampa di chiusura di queste elezioni amministrative, arrivato secondo dopo Orlando, ha affermato: “Non abbiamo avuto né padrini e né padroni, è stata una campagna elettorale condotta in modo trasparente in cui abbiamo messo cuore e faccia.
Abbiamo combattuto contro chi ha usato leve di controllo, in modo inopportuno, come promozioni Amg, concorsi vari e via dicendo, ma noi abbiamo partecipato a testa alta e con la schiena dritta, con coerenza e correttezza.
È stata una bella campagna elettorale, e noi continueremo ad esserci, questo è solo l’avvio del nostro progetto politico che porteremo avanti. Il nostro compito sarà rappresentare i palermitani che non hanno votato perché tra i candidati non hanno trovato nessuno a cui dare il proprio voto e a cui evidentemente non siamo stati in grado di arrivare perché non siamo riusciti a far comprendere il nostro progetto”.
“Non neghiamo che eravamo pronti a governare questa città ma non ci è stato consentito da una legge che è unica in tutta Italia. In altre città il ballottaggio sarebbe stato al 50% (Orlando ha ottenuto circa il 46%, ndr) ma sappiamo che l'Assemblea regionale, promotrice della legge siciliana, è frequentata da “scienziati” e non rimpiango le mie dimissioni”. Ferrandelli, eletto nella lista del Pd alle Regionali del 2012, si è dimesso due anni fa dall’Ars.
“Una legge elettorale che consente di governare a chi supera il 40% dei voti al primo turno, calata nella situazione palermitana permette a questo sindaco di vincere con il 20% dei suffragi, visto che metà dell’elettorato è rimasta a casa. E’ un vulnus enorme: lo è per Orlando e lo sarebbe stato per me”, dice Ferrandelli.
“Ci aspettavamo questi risultati e pensavamo di essere in questa forbice - ha aggiunto - Quello che è mancato è stato l'attivismo del M5S che stimavano maggiore, e anche l'astensionismo, forse dovuto al fatto che si votava solo di domenica. Con più votati, una legge diversa e una migliore performance dei cinque stelle, oggi parleremmo di ballottaggio e la partita sarebbe finita diversamente”.
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