PALERMO. “Grandi cambiamenti sociali ed economici hanno messo in crisi le famiglie e creato profonde difficoltà in diversi ambiti della vita quotidiana”, queste le parole di Totò Borgese candidato con il Centro Destra nella lista di Ismaele La Vardera, anche lui, da cittadino palermitano, si dice “stanco di sentire promesse che non si traducono in fatti. Per questo ho deciso di scendere in pista e dedicare il mio tempo alla politica della città, per migliorarne la qualità della vita e poter dare un futuro migliore ai nostri giovani”, continua, “Oggi, come non mai, sono convinto che sia necessario insistere nello sforzo di invertire la tendenza al disimpegno, alla delusione, all’astensionismo, alla critica sterile, al progressivo allontanamento dalla politica e pertanto ho deciso di metterci la faccia, perché secondo me è compito della buona politica promuovere e sostenere un vero cambiamento”.
Il problema vero oggi è superare il diffuso senso di smarrimento, vincere la sensazione che la crisi della politica abbia travolto tutto e tutti senza margini di miglioramento ed investimento nel futuro.
“Infatti, non sarà semplice abbandonare l’idea del politico di professione lontano dalla realtà, dai disservizi e dai problemi quotidiani, per rilanciare il valore della politica fatta da persone che quotidianamente vivono la città con i suoi problemi e conoscendo le esigenze delle famiglie”.
Quali caratteristiche deve avere un politico oggi?
“Per la politica del fare sono necessarie esperienze maturate sul campo che nel tempo diventano competenze e che consentono di operare con interventi pertinenti, adeguati e programmati e con strategie mirate ad ottenere risultati di successo. Ed io sono stato e continuerò ad essere un professionista vicino ai ragazzi, alle famiglie e alla gente con l’intento di trasferire nell’azione politica, la stessa dedizione e passione usata nello svolgere la mia attività di professore di educazione fisica e di uomo dello spettacolo sempre col sorriso sulle labbra”.
Un professore di educazione fisica che taglio può dare alla “politica del fare”?
“Un paese è forte quando i suoi cittadini stanno bene e si sentono sicuri: la salute incide sulla possibilità e sulla capacità dei bambini di imparare con gioia e divertimento, dei lavoratori di lavorare per sostenere la propria famiglia e partecipare alla vita sociale da protagonisti. Prendersi cura della persona, promuovere il suo benessere e quello della comunità in cui vive significa rimettere al centro la persona con i suoi bisogni e i suoi diritti. Ridurre le diseguaglianze e accorciare le distanze tra chi ha i mezzi per tutelare la propria salute e chi invece non ne ha: svantaggiati, diversamente abili, persone che vivono nel disaggio quotidiano, anziani che non possono essere ignorati e tenuti ai margini, ma rivalutati e considerati risorse della comunità e mai un peso”.
Cosa prevede il suo programma?
“Il programma che ho intenzione di realizzare mette in primo piano il benessere fisico, la salute e lo sport come strumento insostituibile di prevenzione delle malattie e di coesione sociale, in particolare nei settori del disagio giovanile e dell’emarginazione sociale, promuovendo l’educazione alla democrazia, rispetto delle regole e integrazione, intesa come assunzione di responsabilità e consolidamento del senso della collettività. La salute fisica e mentale è il bene più prezioso per ciascuno di noi, per questo vorrei prendermI cura dei cittadini palermitani”.
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