Emilio Fede è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere dai giudici della terza sezione penale di Milano. L'ex direttore del Tg4 è accusato di bancarotta fraudolenta insieme a Lele Mora, il quale ha già patteggiato un anno e sei mesi per la vicenda del prestito da 2 milioni e 750mila euro versati dall'ex premier Silvio Berlusconi.
La condanna è più alta rispetto alla richiesta dell'accusa: il pm Eugenio Fusco aveva chiesto una pena a tre anni. Secondo l'accusa, i soldi che Berlusconi versò per salvare dal fallimento la Lm Management sarebbero stati distratti da Mora e da Fede.
Il giornalista, stando alla ricostruzione del pm Eugenio Fusco, avrebbe tenuto per sé circa 1,1 milioni di euro. I giudici hanno stabilito che Fede dovrà risarcire proprio tale somma all'impresa individuale di Lele Mora, ora sotto la tutela di un curatore fallimentare, oltre che pagare le spese legali. I giudici della terza sezione penale hanno anche dichiarato l'ex direttore inabilitato all'esercizio di imprese per 10 anni e lo hanno interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.
Una condanna "ingiusta", dice il difensore Alessandra Guarini, perché Emilio Fede "è assolutamente estraneo e lo dimostreremo in appello. Le testimonianze hanno provato l'innocenza del mio assistito, quindi sorprende la condanna di Fede che, ancora una volta, arriva da Milano", aggiunge il legale. L'avvocato Guarini ha spiegato che "le somme ricevute da Lele Mora non sono entrate nel patrimonio dell'impresa e quindi non è configurabile la distrazione". “È stata una scelta di Mora usare quelle somme in altro modo". Il difensore ha aggiunto che "non c'è stato alcun patto con Fede, né alcun accordo" che possa far parlare di spartizione.
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