Tre domande di finanziamento su dieci vengono respinte. Una delusione che colpisce soprattutto i residenti nel Sud, che vorrebbero acquistare una moto o ristrutturare casa, ma che non hanno i requisiti giusti: è quanto emerge da un'elaborazione del Sole 24 Ore su dati a livello provinciale elaborati da Experian. La corsa del credito al consumo, intanto, sta rallentando il passo: a gennaio l'erogato è cresciuto di 5 miliardi, solo il 2,7% in più.
Il finanziamento? In un caso su tre è rifiutato. E se i numeri all'apparenza sembrano accomunare tutta l'Italia a Napoli, come a Trento, a Crotone come a Bolzano, più della metà delle richieste di prestiti personali finisce nel cestino , in realtà le causedel diniego disegnano un territorio molto differenziato.
È quanto emerge da un'indagine del Credit Bureau di Experian, la banca dati della società leader nella gestione del rischio. Nel Credit Bureau sono censiti oltre 40 milioni di rapporti contrattuali di finanziamento. I dati della tabella qui a fianco, riferibili al gennaio 2008, riguardano tre specifiche categorie di finanziamento: credito al consumo (correlato ad acquisti specifici come pc, televisore, auto), prestiti personali non finalizzati e credito su carte revolving (con rateizzazione del rimborso).
Sono le tre categorie che più danno l'idea della rischiosità del credito, dal momento che i mutui sono garantiti da ipoteche e le carte di credito standard sono utilizzate in misura molto limitata da persone esposte a criticità. I dati relativi ai tassi di rifiuto corrispondono, per ciascuna delle tre classi osservate, alla percentuale dei rapporti rifiutati sul totale delle domande di finanziamento, mentre il tasso di insolvenza ( bad rate) è espresso dalla percentuale dei contratti in sofferenza sul totale dei contratti fatti.
In generale,secondo un'elaborazione del Sole 24 Ore sui dati provinciali, il tasso medio nazionale di rifiuto è del 32 per cento. Poi per quello del credito al consumo, Napoli è in testa, mentre invece è Trento al primo posto sui prestiti personali. Il dato del capoluogo del trentino si spiega probabilmente con il fatto che vengono adottati criteri più selettivi nell'erogazione del prestito. Al contrario, alcune province del nord Italia come Rimini e Reggio Emilia hanno un tasso di insolvenza per i prestiti personali più elevato della media nazionale, forse spiegabile con un atteggiamento di manica un po' più larga nell'erogazione del finanziamento.
Per quanto riguarda il rapporto tra domande di finanziamento e popolazione residente, in generale si tende a chiedere più credito nelle province del Sud, anche se poi i tassi di rifiuto non si discostano di molto dalla media nazionale. E sono sempre nel Mezzogiorno le città più insolventi per tutte e tre le forme di finanziamento, con Napoli praticamente ai vertici, anche se sono comunque in buona compagnia, visto che nella parte alta della classifica delle criticità si trovano anche Forlì, Rimini, Reggio Emilia e Piacenza.
Tra i capoluoghi più virtuosi, quelli cioè in fondo alla classifica delle insolvenze, spiccano le città del Nord-Est, della Toscana e della Sardegna. Ben posizionate sono Belluno (in coda alla classifica delle insolvenze sia per il credito personale che per il revolving), Oristano e Trieste.