Ancora guai con la giustizia per l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. L'ex primo cittadino è stato rinviato a giudizio per aver ricevuto un finanziamento illecito.
Secondo l’accusa avrebbe intascato 30mila euro, poi utilizzati per commissionare un finto sondaggio elettorale con lo scopo di favorire il listino dell'ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, alle elezioni del 2010.
Insieme ad Alemanno, il gup ha disposto il processo anche per altri sette indagati. Si tratta di Fabio Ulissi, tramite tra il call center e l’ex sindaco, Giuseppe Verardi, ex manager della Accenture nella veste di senior executive, e altri manager e funzionari della società di consulenza (Francesco Gadaleta, Roberto Sciortino, Massimo Alfonsi, Sharon Di Nepi e Angelo Italiano), i quali avrebbero concorso nella predisposizione della provvista illecita di denaro.
Esce di scena da questa vicenda giudiziaria, invece, Luca Ceriani, che ha patteggiato la pena a un anno di reclusione.
Secondo i pm Mario Palazzi e Paolo Ielo furono i dirigenti della “Accenture” a portare avanti questa attività per il tramite di Fabio Ulissi, che agiva in accordo con l'allora sindaco di Roma.
Nella ricostruzione degli inquirenti, il sondaggio, avviato dalla Coesis tramite call center telefonico, non era volto ad acquisire una conoscenza sui gusti e sugli orientamenti politici dei soggetti contattati (almeno 50mila), ma rientrava in una vera e propria azione di propaganda politica in favore dei candidati del Pdl e della lista Polverini.
Per l’ex presidente della Regione Lazio, la procura ha da tempo sollecitato una richiesta di archiviazione avendo accertato che, pur beneficiando indirettamente di questa attività, era all'oscuro di tutto, al punto da non conoscere neppure i soggetti che avrebbero gestito l'operazione.
© Palermomania.it - Il giornale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti