La formazione professionale in Sicilia è una questione annosa e controversa, e gli enti coinvolti nel settore sono stati più volte protagonisti di gestioni improprie e illecite. Allo scopo di garantire maggior vigilanza sugli enti della formazione è stato siglato un accordo tra la Regione Siciliana e il comando dei carabinieri.
Un documento che coinvolge l’assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale, l’assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro e il comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, dal nome lungo ma che ne racchiude le finalità: “Protocollo d’intesa per il coordinato raccordo delle attività ispettive e di vigilanza, concernenti l’applicazione delle disposizioni normative in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale da parte degli organismi formativi”. 16 unità specializzate dell'Arma garantiranno efficienza nei controlli e nell'analisi delle criticità del sistema, così da rimettere in moto la macchina della formazione, i cui ingranaggi erano stati bloccati dall'illegalità. E per potenziare e arricchire le proprie competenze, i carabinieri che si aggiungeranno ai 67 militari già in azione a controllo del fenomeno avranno bisogno, appunto, di formazione specifica.
Il nuovo governo regionale procede dunque con la ripresa di servizi corrosi in passato da controlli inefficaci. E il modo migliore per farlo è affidarsi all'autorità e all'autorevolezza delle forze dell'ordine: l'assessore al Lavoro Mariella Ippolito precisa che ai cittadini "va assicurato il principio di correttezza e legalità, di cui i carabinieri per la tutela del lavoro sono garanzia certa per l'esperienza quotidiana e tangibile, che offrono anche al servizio del dipartimento regionale del Lavoro e dell'economia sana della Sicilia". Dall'assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla grande soddisfazione per il concreto esempio di lavoro di squadra: "Questo protocollo d’intesa - dichiara - rappresenta una tutela sia per gli allievi che per gli enti stessi e serve a garantire il rispetto delle regole e la massima trasparenza delle procedure".
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