Discusso anche il tema relativo alla lotta ai cambiamenti climatici. "Sosteniamo - si legge nelle conclusioni del vertice - un'azione forte ed efficace per far fronte al cambiamento climatico. Ribadiamo il nostro sostegno alla mobilitazione di risorse finanziarie per l'adattamento dei Paesi vittime dei cambiamenti climatici, come il Fondo verde" delle Nazioni Unite destinato ad aiutare i Paesi vulnerabili.
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Clima di tensione a Brisbane, in Australia, per il G20. Nel vertice tra i venti potenti del mondo Vladimir Putin ha ricevuto un’accoglienza ostile che lo avrebbero portato ad abbandonare prima del tempo la riunione. Duri gli attacchi da parte di Australia, Canada e soprattutto Usa, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel chiede nuove sanzioni. Gli australiani non hanno digerito le le esercitazioni della marina militare russa, in pieno G20, a poca distanza dalle loro acque territoriali; parole di un certo peso anche quelle proferite dal premier canadese Harper, il quale, durante la cerimonia iniziale dei saluti, avrebbe detto a Putin: "Ti stringo la mano ma ho una cosa sola da dirti: vattene dall’Ucraina”. Infine il durissimo attacco del presidente Usa Barack Obama che non ha usato mezzi termini, definendo l’invasione russa in Ucraina “una minaccia per il mondo, come abbiamo visto nello sconvolgente abbattimento dell’MH17”, il volo della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo precipitato il 17 luglio scorso sui cieli dell'Ucraina orientale.
Nel corso del vertice si è registrata una dura presa di posizione collettiva da parte di Stati Uniti, Giappone e Australia, i quali si oppongono alle azioni destabilizzanti della Russia in Ucraina, chiedendo che vengano rinviati a giudizio i responsabili dell’abbattimento dell'aereo MH17.
Durante la riunione, però, non si è parlato solo dell’aggressione russa in Ucraina. I leader del G20 hanno anche fissato l’obiettivo ambizioso di raggiungere nel 2018 una crescita del 2,1%, adottando nuove misure per sostenere l’economia globale. Si tratterebbe di un traguardo che farebbe aumentare il Pil di oltre 2mila miliardi di dollari e creerebbe milioni di posti di lavoro.
Nel vertice a Brisbane, si è parlato molto anche della lotta all’evasione fiscale e ai cambiamenti climatici.
Gli interventi proposti permetterebbero di arrivare a una crescita economica leggermente superiore al 2% prospettato finora. Nelle conclusioni del vertice si prospettano politiche favorevoli agli investimenti e ai commerci e per favorire la competizione sui mercati. Tra gli obiettivi anche una riduzione del 25% entro il 2025 del divario tra donne e uomini nella partecipazione al mondo del lavoro. Il G20 incoraggia, inoltre, i progressi nella lotta contro i paradisi fiscali, l'evasione fiscale e la cosiddetta "ottimizzazione fiscale", cioè le agevolazioni offerte da alcuni Paesi per attirare le grandi aziende. Riguardo all'ottimizzazione fiscale, con tecniche utilizzate tra l'altro dal Lussemburgo, come rivelato dalla vicenda Luxleaks, i Paesi più ricchi salutano i progressi significativi registrati dall'iniziativa dell'Ocse. Il G20 vuole concludere questo cantiere entro il 2015 per garantire trasparenza in alcune pratiche giudicate nefaste.
Discusso anche il tema relativo alla lotta ai cambiamenti climatici. "Sosteniamo - si legge nelle conclusioni del vertice - un'azione forte ed efficace per far fronte al cambiamento climatico. Ribadiamo il nostro sostegno alla mobilitazione di risorse finanziarie per l'adattamento dei Paesi vittime dei cambiamenti climatici, come il Fondo verde" delle Nazioni Unite destinato ad aiutare i Paesi vulnerabili.
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