Ogni giorno che passa, emergono nuovi dettagli sulla vicenda umana del co-pilota Andreas Lubitz, che inevitabilmente si intrecciano con la tragedia dell’aereo schiantatosi sulle Alpi francesi. Già anni prima della tragedia, secondo il Wall Street Journal, l'agenzia dell'Ue per la sicurezza aerea, aveva espresso dubbi sull'accuratezza e sulla frequenza dei controlli, anche medici, da parte delle autorità di Berlino anche sui vettori nazionali.
Insoddisfatta di quanto avvenuto successivamente, a novembre aveva chiesto alla Germania di mettersi al lavoro per trovare un rimedio e allineare i controlli agli standard previsti.
«Tutti gli Stati membri dell'Ue hanno segnalazioni, questo accade normalmente e regolarmente, fa parte di un sistema continuo di monitoraggio», ha dichiarato un portavoce della Commissione europea. L'Easa ha sollevato “questioni” con l'autorità dell'aviazione tedesca, nell'analisi dell'applicazione delle misure di sicurezza aerea.
Intanto, le autorità francesi hanno interrotto le ricerche dei corpi delle vittime del volo Germanwings che la settimana scorsa è stato fatto precipitare sulle alpi francesi dal suo copilota provocando la morte di tutte le persone a bordo, 150 tra passeggeri e membri dell'equipaggio. L'identificazione delle vittime, adesso, continuerà attraverso l'analisi del Dna prelevati dai corpi e dai recuperati.
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