Giovanni Falcone

Giovanni Falcone: il coraggio della legalità che ha cambiato la storia d'Italia

Magistrato simbolo della lotta alla mafia, Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita alla giustizia, pagando con il sacrificio estremo. A oltre trent’anni dalla strage di Capaci, la sua eredità morale e civile è più viva che mai.
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Pubblicata il: 23/05/2025 - 00:23
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Giovanni Falcone è stato un magistrato italiano tra i più autorevoli e determinati nella lotta alla mafia. Nato a Palermo il 18 maggio 1939, ha dedicato l’intera carriera a smascherare e combattere Cosa Nostra con rigore, intelligenza e un coraggio che lo ha reso un simbolo internazionale della legalità.

Falcone ha rivoluzionato il modo di fare indagini antimafia, portando una visione moderna e sistemica dell’organizzazione mafiosa. Con lui, la mafia non fu più considerata un insieme di episodi criminali isolati, ma una struttura articolata, con gerarchie, regole e strategie imprenditoriali e politiche.

Il pool antimafia e il maxiprocesso

Il momento più alto della sua attività arrivò negli anni Ottanta, con la creazione del pool antimafia assieme a Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e Antonino Caponnetto. È in quegli anni che Falcone coordina le indagini che porteranno al maxiprocesso di Palermo (1986-1987), il più imponente procedimento giudiziario contro la mafia mai celebrato in Italia, con 475 imputati e 344 condanne.

Fu una svolta storica. Per la prima volta, i capi di Cosa Nostra finirono dietro le sbarre. Eppure, quel successo rese Falcone bersaglio di minacce, diffamazioni e ostilità anche all’interno dello Stato.

La strage di Capaci

Il 23 maggio 1992, Falcone fu assassinato con la moglie, la magistrata Francesca Morvillo, e tre uomini della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro) in quella che passerà alla storia come la Strage di Capaci. Un’autobomba con 500 kg di tritolo fu fatta esplodere sull’autostrada tra l’aeroporto e Palermo.

La sua morte sconvolse l’Italia e il mondo, scuotendo le coscienze e alimentando una reazione civile mai vista prima.

Un’eredità che vive

L’eredità di Giovanni Falcone è oggi un patrimonio morale collettivo. Il suo nome è legato alla cultura della legalità, alla lotta alle mafie e alla difesa della democrazia. Accanto a quello di Paolo Borsellino, assassinato due mesi dopo a via D’Amelio, Falcone rappresenta il volto migliore delle istituzioni e della giustizia.

Ogni anno, il 23 maggio, migliaia di studenti, cittadini, magistrati e volontari si ritrovano per commemorarlo nella Giornata della Legalità. E la sua frase più celebre continua a risuonare:

“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”

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