Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha esposto il proprio discorso programmatico al Senato della Repubblica italiana.
Brevemente introdotto dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, Giuseppe Conte ha preso la parola a Palazzo Madama alle 12,10.
In un discorso composto ma accorato, diretto ma colto e ricco di citazioni, il premier confessa subito il senso di grande responsabilità avvertito sulle proprie spalle, che ha accompagnato la richiesta della fiducia “a favore non solo di una squadra di governo, ma anche di un progetto per il cambiamento dell’Italia” in metodi, stile e approccio. Consapevolezza dichiarata anche nei riguardi della propria inesperienza politica: “Assumo questo compito con umiltà ma anche con determinazione, con la consapevolezza dei miei limiti ma anche con abnegazione”, dice Conte, che al definirsi “mosso da null’altro che spirito di servizio” scatena un lungo applauso dei senatori. Il premier si dice orgoglioso di essere parte di un “cambiamento radicale”, e poi si dichiara forte sostenitore del populismo se inteso come antisistema con l’obiettivo di ascoltare la gente e scardinare particolarismi e ingiustizie.
Quindi, l’elenco degli obiettivi che la squadra di governo si impegnerà a raggiungere, e che i ministri stessi si impegneranno a monitorare: “Ascolto, esecuzione e controllo” i pilastri fondanti del governo Conte, nel segno della piena trasparenza. Salario minimo, reddito di cittadinanza, pensioni dignitose, tasse semplici ed eque, ma anche potenziamento della legittima difesa, equo indennizzo per vittime di reati violenti, la fine del business dell’immigrazione sospinto dalla falsa solidarietà: il tutto senza misure di austerità e di svilimento della dignità del cittadino. Punto saliente del programma il daspo ai corrotti, con conseguente interdizione dai pubblici uffici; fondamentale anche l’adeguamento della politica perché l'Italia sia a misura dei diversamente abili, così come la scissione tra politica e sanità in favore del reale benessere dei cittadini.
Durante il discorso, anche un apparente accenno di polemica: Conte annuncia di non dilungarsi su ogni punto concordato nel programma, e qualcuno al Senato sembra non apprezzare.
Conte si rimette anche nelle mani dell’opposizione, alla quale rivolge anche un appello: quello di ostacolare in maniera produttiva e propositiva le proposte del governo, qualora non fossero condivise. Il Presidente del Consiglio paventa anche al Senato intero la possibilità di aderire al programma di governo anche in seguito, suscitando accese polemiche. Il pensiero conclusivo del premier è per i terremotati.
Di seguito i punti d’azione affrontati da Giuseppe Conte nel discorso programmatico:
Lavoro – Rifondare l’Italia sull’articolo 1 della Costituzione, dando voce ai giovani in fuga e alle donne lavoratrici, ancora oggi discriminate e che Conte definisce “sole quando decidono di mettere al mondo un bambino”; spersonalizzare il sistema produttivo e tecnologico “nel segno dello sviluppo al servizio dell’uomo”, e non di particolari attori economici.
Affari internazionali, mercati e sicurezza – Conte ribadisce il ruolo di alleato privilegiato degli USA, ma d’altro canto avverte: “Saremo fautori di un’apertura verso la Russia”, annunciando politiche di revisione delle sanzioni rivolte alla società civile russa in ambito di mercati internazionali. La crescita stabile sarà il punto centrale delle politiche economiche in Europa: Conte rassicura che gli interessi dell’Italia coincidono con quelli dell’Unione Europea, e definisce se stesso e la squadra dei ministri “moderatamente ottimisti e fiduciosi” sui risultati che potranno essere conseguiti nelle sedi UE.
Privilegi della politica – Conte annuncia risolutezza nella lotta agli sprechi della classe politica: tagli a pensioni d’oro e vitalizi, introduzione di un sistema previdenziale come quello dei “normali pensionati”, interventi mirati su assegni superiori a 5 mila euro mensili sulla parte dei contributi versati.
Giustizia – Nel campo “di casa” il premier annuncia tagli consistenti a spese e durate dei processi, considerando i limiti della giustizia italiana un vero deterrente nei confronti degli investitori stranieri; pene inasprite per il reato di violenza sessuale, equi indennizzi per le vittime e pene certe per i colpevoli. Ma anche contrasto al sovraffollamento delle carceri, intese comunque come centri riabilitativi. Annunciate anche riforme della prescrizione dei reati: “Non dev’essere ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo”, tuona Conte tra gli applausi. Contrasto alla corruzione sempre in primo piano, tutelando anche coloro che denunceranno comportamenti illeciti all’interno dei propri uffici. Non manca l’annuncio del forte contrasto alle mafie e alle loro economie, seguito da un altro lungo applauso mentre in aula partono addirittura dei cori.
Conflitto d’interessi – “Un tarlo che mina il nostro sistema economico e sociale” che Conte e la squadra di governo si impegnano a contrastare rafforzando le norme vigenti.
Reddito e pensione di cittadinanza – Il Presidente del Consiglio ribadisce l’impegno nell’erogazione del reddito di cittadinanza, in base ad alcuni parametri economici e la cui procedura di attuazione sarà divisa in due fasi.
Immigrazione – Primo “banco di prova” del dialogo con l’Unione Europea come dimostrato dal favore della cancelliera tedesca Angela Merkel, l’immigrazione in Italia verrà gestita dal governo Conte con la consapevolezza di essere in debito con l’Europa. “Non saremo mai razzisti” precisa perentorio Conte, che poi annuncia la volontà di superare la Convenzione di Dublino, proponendo, ad esempio, sistemi di ricollocamento automatico dei richiedenti asilo, e la stipula di accordi bilaterali sulla gestione dei flussi migratori. Annunciata anche la ferma lotta contro gli scafisti e la scarsa trasparenza nel sistema di accoglienza dei migranti, inquinato dalla criminalità organizzata. Poi arriva la condanna ufficiale e senza repliche, auspicata dal Pd, per la vicenda di Sacko Soumayla, sindacalista-migrante ucciso in provincia di Vibo Valentia.
Sistema tributario – Misure che conducano alla rivoluzione del sistema tributario e riducano la pressione fiscale: “flat tax con aliquote fisse e deduzioni, che possa garantire la progressività dell’imposta”, è l’impegno di Conte. “Carcere vero per i grandi evasori”, l’altro grande monito del premier.
Ricerca scientifica – Quest’anno ben 11 tra ricercatori e ricercatrici saranno insigniti di prestigiosi premi per la ricerca sul cancro, ma sono stati costretti ad andar via dall’Italia per operare all’estero: il premier parte da questa amara considerazione, e annuncia di voler invertire la rotta offrendo concrete possibilità di formazione e lavoro a ricercatori locali e stranieri sviluppando le attività innovative del campo.
Sanità – Il governo si impegnerà a portare equità nell’accesso alle cure: nessuna discriminante ai fini della tutela sanitaria dei cittadini; promessa anche maggior efficienza dell’intera macchina della sanità, di concerto con gli organi competenti locali. Conte si sofferma anche sul punto delle nomine “furbette” dei dirigenti sanitari, affinché possano avvenire per meritocrazia e non per influenze politiche.
Internet – Importante snodo del discorso del premier, che prevede enormi opportunità di crescita dell’Italia del domani attraverso uno sviluppo che dovrà essere tutelato da norme sulla “cittadinanza digitale”: fondamentale la protezione dei dati personali, che vanno tutelati con maggior controllo.
Sussidiarietà e terzo settore – Conte si dice consapevole che lo sviluppo sostenibile sia fondamentale per il contrasto alla povertà e alle diseguaglianze, e intende porre in essere tutti i provvedimenti che possano riformare il terzo settore anche sul piano delle ricadute fiscali a favore delle onlus e delle associazioni sportive dilettantistiche.
Impresa e sviluppo – “Spirito d’iniziativa e qualità di tanti piccoli imprenditori”, le chiavi di volta del percorso del governo Conte a favore delle piccole imprese: favorire le nuove assunzioni, promuovere le iniziative di preservazione dell’ambiente, supportare chi adotterà strumenti di tutela dei lavoratori.
Dialogo con le parti sociali – Il premier annuncia “forme nuove” di recupero del dialogo con le varie parti sociali sul territorio italiano, sull’onda del principio di rappresentatività: coloro che saranno meritevoli di essere spinti verranno notati e appoggiati, è la promessa di Conte.
Burocrazia – Ridare slancio agli appalti pubblici è il primo interesse del premier e della squadra di governo, che ravvisano “rigidità” nelle procedure che li regolano. Il “formalismo fine a se stesso” non è più gradito, e contribuisce a viziare le gare stesse, dice Conte. Snellire vorrà dire rendere più efficiente, annuncia. Grande attenzione anche sul tema dei brogli sulle votazioni all’estero e sulla salvaguardia delle regioni a statuto speciale, per delocalizzare con criterio i servizi a vantaggio dei cittadini.
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