Mattinata ricca oggi a Palermo. Presso il piano del Palazzo dei Normanni, a piazza del Parlamento, si è svolta la cerimonia durante la quale è stata scoperta la prima targa ufficiale dell’Unesco per il riconoscimento del sito seriale Arabo-normanno. Presenti tutte le autorità, civili, militari e religiose, tra cui, Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Ars, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e Presidente del Comitato di Pilotaggio, Rosario Crocetta, Governatore della Sicilia, Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Unesco Sicilia, Piero Capizzi, Sindaco di Monreale, Rosario Lapunzina, Sindaco di Cefalù, Antonella De Miro, Prefetto di Palermo, Angelino Alfano, Ministro dell’interno, e l’attesissimo Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, che non poteva mancare per un momento così importante e prestigioso della sua Palermo.
All’arrivo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il Coro Arcobaleno della Fondazione Teatro Massimo, ha suonato e cantato l’inno nazionale, che ha preceduto il momento della scopertura della targa Unesco. Subito dopo, il Presidente Mattarella, è entrato all’interno del Palazzo Reale, dove alla Sala Vicerè si è tenuto il Convegno sulla “Giustificazione di eccezionale valore universale del sito Unesco”.
Di seguito le dichiarazioni delle personalità presenti.
«Questa è la conferma dell’importanza del riconoscimento e dei valori legati all’odierna cerimonia – ha commentato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - passato e presente, tra storia ed incroci culturali. Oggi festeggiamo un presente vissuto. I monumenti riconosciuti dall’Unesco sono i simboli dei valori del popolo siciliano, eccellenza artistica e vita quotidiana insieme, il sincretismo arabo normanno è stata condizione di sviluppo e per tutto ciò ci rende unici nel Mediterraneo, in Europa e nel mondo. Il nostro Dna è arabo normanno, ma anche bizantino, e questi nove splendidi monumenti furono costruiti per essere simbolo di pace e sviluppo. Come città metropolitana, ci assumiamo quindi un impegno per il futuro per costruire la strada culturale di questi monumenti».
«Oggi idealmente e tangibilmente consegniamo alla nostra Città, e a quanti in essa “approdano” (perché a Palermo si approda) uno dei suoi itinerari più significativi dal punto di vista del patrimonio monumentale storico, artistico e religioso – ha letto nel suo discorso Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo -. Un patrimonio che condividiamo con le altre Città e Chiese sorelle di Cefalù, di Monreale e Piana degli Albanesi».
«La stratificazione arabo-normanna – prosegue Lorefice - è una chiara espressione di feconda convivenza culturale, etnica e religiosa. Essa intesse e illumina il fascino policromo di Palermo che, come ebbi a dire nel mio primo incontro con questa Città il 5 dicembre scorso, giorno della mia ordinazione episcopale, conserva la “dignità di grande capitale europea, nella sua tradizione illustre di arte e di bellezza, nella sua natura originaria di culla di civiltà, di spazio umano felicemente contaminato da popoli e da culture diverse. Qui Oriente e Occidente davvero si sono incontrati».
«La valorizzazione dell’Itinerario Arabo-Normanno – conclude - ci dà l’occasione di ricordare la grande storia di Palermo quale nucleo antico di un’unità profonda della nostra Italia, per un motivo preciso che papa Francesco ha richiamato nel suo Discorso per il conferimento del Premio Carlo Magno. Oggi da Palermo si leva un altro segno di speranza per la nostra Italia e per il vecchio Continente, chiamato urgentemente ad esprimere, grazie al suo immenso patrimonio di cultura e di sapienza e in virtù del suo essere “ebbro di giorni” (come la Bibbia ama definire l’anziano) un nuovo umanesimo, “un costante cammino di umanizzazione”, cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”» .
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