Rush finale per il Governo su Jobs Act e Ilva. Sul tavolo del Consiglio dei Ministri della vigilia di Natale, infatti, verranno discussi i primi due decreti attuativi della riforma del lavoro, con il superamento dell'articolo 18 per mezzo delle nuove norme per i licenziamenti, con il reintegro escluso anche per licenziamenti disciplinari ingiustificati. "Con il Jobs Act sarà più facile assumere, non licenziare - ha ribadito ancora una volta il premier Matteo Renzi -. Avere un contratto a tempo indeterminato sembra una chimera, il sistema sarà più semplice e flessibile".
L'Ilva passerà dalla gestione del commissario governativo Piero Gnudi a quella dell'amministrazione straordinaria, secondo la legge Prodi-Marzano: come previsto dal decreto tornerà pubblica, in modo tale da essere risanata e poi rivenduta ai privati. Il nuovo commissario, anche se non è escluso che i commissari siano addirittura tre, vista l'eccezionale rilevanza dell'Ilva, dovrà affrontare tutti i nodi, a partire dai finanziamenti per garantire già a gennaio gli stipendi dei 14.467 dipendenti del gruppo Ilva.
Il CdM dovrà inoltre approvare anche alcune norme della riforma del fisco per le imprese e il decreto Milleproroghe, oltre che discutere della questione delle province e dei loro dipendenti.
Un migliaio di lavoratori rischiano il licenziamento qualora non dovesse essere concessa una proroga ai contratti a termine che scadono il prossimo 31 dicembre. Altri 20 mila vivono questo Natale col fiato sospeso per un destino incerto, dovuto alla scomparsa dell'ente per cui lavoravano.
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