La Polizia di Stato ha individuato e tratto in arresto un rapinatore appena 17enne dei Danisinni, da alcuni mesi dichiarato latitante e ricercato dalle Forze dell’Ordine per alcuni reati di cui si era responsabile e per l’esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa a suo carico dal Tribunale per i Minorenni, alla quale si era sottratto.
Il picco del percorso criminale del 17enne, nonostante la sua giovane età, era stato raggiunto lo scorso 17 gennaio, allorquando, insieme ad altri due malviventi, uno dei quali già tratto in arresto il 23 gennaio scorso dalla Polizia di Stato, aveva perpetrato una violenta rapina su strada, in via Cappuccini.
Le serrate indagini condotte dai “Falchi” della Squadra Mobile, incessanti e puntuali sin da subito, riuscirono, nelle immediatezze, a pervenire all’identità del conducente dello scooter che fu tempestivamente raggiunto nel suo domicilio ed arrestato. Successivamente i poliziotti della Mobile sono pervenuti anche all’identità del secondo componente del commando di rapinatori, ovvero l’odierno arrestato, risultato come colui che materialmente aveva colpito la vittima con il calcio della pistola e l’aveva trascinata fuori dall’abitacolo, percuotendola.
Il giovane, un pregiudicato dei Danisinni, è stato “incastrato” dall’infaticabile lavoro dei poliziotti che hanno raccolto indizi e riscontri lungo le strade della Zisa, visionando le immagini dell’aggressione e della fuga dei rapinatori riprese dalle telecamere ricadenti nella zona ed ascoltando compiutamente vittima e testimoni dei fatti.
Determinante è stato anche il lavoro di laboratorio del personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica che ha repertato frammenti di impronte papillari nell’abitacolo della vettura della vittima, che poi, attraverso opportuni riscontri, sono state attribuite al 17 enne.
Il giovane, nel corso delle indagini, si è reso irreperibile, dapprima fuggendo da una comunità presso cui era stato collocato in custodia per altri reati e succesivamente sottraendosi ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dall’Autorità Giudiziaria come aggravamento della precedente misura cautelare del collocamento in comunità. Per questa ragione a luglio è stato formalmente dichiarato latitante, fino a quando, pochi giorni orsono, i poliziotti della Squadra Mobile hanno raccolto i frutti di una paziente opera di pressione e setaccio dei luoghi di principale sua frequentazione e di quelli presso i quali conducevano gli indizi raccolti, riuscendo così a rintracciarlo all’interno di un appartamento dei Danisinni e a trarlo in arresto.
Fonte: Polizia di Stato
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