Orlando è per la quinta volta il sindaco di Palermo, sembra che lui e Palermo non possano essere presi in considerazione separatamente ma sono un tutt’uno. Lui tocca l’anima dei palermitani, lui sembra essere l’anima di Palermo, e non è qualcosa che si dice tanto per dire, ma a parlare sono i risultati, anche in questo caso.
Orlando ha preso per mano questa città quando era “capitale della mafia”e per quanto ancora aleggi nell’aria questa “triste” idea, legata a eventi che hanno fatto la storia di questa terra che purtroppo l’hanno resa maledetta, sembra che oggi i cittadini si siano voluti aggrappare disperatamente alla possibilità di un “cambiamento culturale” che, secondo quelli che sono i risultati, solo Orlando può portare avanti attraverso il suo progetto politico, perché sa parlare la stessa lingua dei cittadini di Palermo, riesce a capirne le esigenze e ha trasmesso ai palermitani questa certezza.
Non sono mancate le riflessioni e affermazioni sui canali social di chi si è improvvisato esperto in politica criticando pesantemente la scelta di altri che hanno dato il loro voto a Orlando. Ma se facciamo un’analisi critica di queste elezioni lo sapevamo tutti sin dall’inizio che era difficile battere una figura come la sua, ci basterà soffermarci su una considerazione molto più semplice e popolare “Chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa cosa lascia ma non sa cosa trova” questo significa che per quanto si sia parlato di cambiamento durante la campagna elettorale di ciascun candidato sappiamo bene che il “cambiamento” alle volte può spaventare.
Il cambiamento deve essere una “formula” di collaborazione reciproca tra amministrazione e cittadini, perché se io cittadino continuo a buttare la carta per terra, se continuo a non rispettare la differenziata, se parcheggio nei posti riservati ai disabili o sopra la pista ciclabile, se lascio la macchina in “tripla” fila e si crea caos per strada, e questi sono solo alcuni esempi, non posso attribuire la colpa solo agli altri, devo impegnarmi anche io a rispettare e a fare rispettare la mia città. Quindi, credo che il cambiamento passi prima dalla nostra testa e pertanto dobbiamo assumercene la responsabilità.
Avremmo potuto scegliere un'altra figura rappresentativa per la nostra Palermo, tuttavia ribadisco che il primo cambiamento deve avvenire nei cittadini.
Ritornando a Orlando, sindaco per antonomasia della nostra città, che conosce i palermitani benissimo e sa come proporsi, a lui voglio esprimere una mia esortazione rispetto ad azioni concrete, basti pensare che abbiamo ricevuto il titolo di “Palermo capitale della cultura” che indubbiamente ci pregia, ma nel contempo appare come un invito a collaborare attivamente amministrazione e cittadini, senza lagnarsi, senza colpevolizzare ma assumendosi ognuno la propria responsabilità.
Buon lavoro a tutti dunque e a lei sindaco Orlando più di tutti.
© Palermomania.it - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Palermo n° 15 Del 27/04/2011
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti