Questa settimana si preannuncia molto calda sia per gli ordini professionali, sia per i professionisti che vi sono iscritti, ma anche per altri grandi settori di questo paese che dovrebbero essere oggetto di una fresca ventata di liberalizzazioni. Queste ultime, attualmente, costituiscono uno strumento necessario per provare a liberare, o al limite a ridurre, il nostro paese da lacci e lacciuoli che nonostante il parere contrario degli appartenenti ai vari settori professionali, ma anche dei grandi settori economici di questo paese (banche, assicurazioni, energia, trasporti) necessitano di un consistente ritocco per ridare a questo paese competitività e prezzi più bassi gli utenti finali, cioè i consumatori. Intanto, il Ministro della Giustizia Paola Severino ha convocato nel pomeriggio di oggi gli ordini professionali vigilati dal ministero della Giustizia. Il Guardasigilli Severino incontrerà i rappresentati di 20 ordini, tra i quali: avvocati, ingegneri, geometri, notai e, tra gli altri, anche i giornalisti.
Il tema delle liberalizzazioni ha già suscitato il malcontento di alcune categorie professionali, in particolare quella degli avvocati, e l'incontro del Ministro Severino pare propedeutico, quanto meno nell'ascolto, all'approvazione del pacchetto sulle liberalizzazioni che dovrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri di questa settimana. Tuttavia, l'occasione per i rappresentati degli ordini professionali sarà importante proprio perché gli organi di categoria, avranno l'occasione di sentire dalla viva voce del Ministro Severino le ragioni del Governo in materia di liberalizzazioni. Del resto, le ragioni del Governo Monti sono abbastanza chiare: sacrifici per tutti senza possibilità di sottrarvisi, ma non è escluso che si possa arrivare a qualche opportuno aggiustamento. Ma, qualcosa si dovrà pur fare con buona pace di avvocati, notati farmaci, giornalisti, etc. Un decreto, abbastanza, corposo e multisettoriale dovrebbe, nelle intenzioni dell'esecutivo Monti, ridisegnare molti degli aspetti legati all'attuale stato di regolamentazione di diversi e disparati settori che saranno, in un modo o nell'altro, toccati dall'intervento governativo. Intervento che appare oltreché ineludibile anche nevralgico nella cosiddetta “fase due” del Governo Monti e che punta necessariamente a stimolare la crescita in questo paese; crescita che deve essere giocoforza sviluppata in quanto accanto alla ferrea austerity imposta agli italiani non sarebbe pensabile non dare un chiaro impulso all'economia per evitare che la recessione prevista, con maggior veemenza, nel 2012 si aggravi ulteriormente.
Una delle categorie che appare maggiormente sul piede di guerra è quella degli avvocati. “Su temi così delicati, che riguardano i diritti dei cittadini, la tenuta del sistema democratico, il corretto funzionamento dell’amministrazione della giustizia, è necessario un processo di confronto con il Governo sulle iniziative di riforma della giustizia e di liberalizzazione delle professioni. L’avvocatura è disponibile a individuare in tempi rapidi le soluzioni più efficaci per migliorare l’efficienza della giustizia e per varare la riforma della professione forense”. Questo è quanto contenuto in un comunicato stampa del CNF - Consiglio Nazionale Forense -, che sabato scorso ha deciso di approvare il Manifesto dell’Avvocatura e varare una mobilitazione della categoria. In particolare, il Manifesto da poco approvato esprime, secondo quanto riportato nel comunicato stampa del CNF, la posizione unitaria di tutta l’Avvocatura italiana. A tal riguardo, secondo il CNF il Governo ha agito “in modo opaco, autoritario e senza cercare il confronto con l’avvocatura”. Nonché, i provvedimenti della manovra sono stati ispirati a solo criteri economici con una “pericolosa indifferenza per i valori giuridici”, e con “uso strumentale del diritto comunitario”.
Fonte: redazione palermomania.it
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