“La situazione in Libia è fuori controllo, ma non è il momento di intervenire. Ci vuole molta pazienza da parte di tutti gli attori internazionali. Nessun intervento militare prima che sulla vicenda si pronunci il Consiglio di sicurezza dell’Onu”. A dirlo è il premier Matteo Renzi in un’intervista al Tg5, che ha anche ringraziato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per l'apertura a collaborare sulla crisi libica, dopo la rottura del patto del Nazareno.
"Questo non è un grande momento di rapporti interni per quello che è accaduto sulle riforme e sull'elezione del presidente della Repubblica - ha osservato -, ma apprezzo che sulla politica estera non ci siano divisioni”.
Secondo il Presidente del Consiglio, “la vicenda è problematica, ma non si deve passare dall'indifferenza totale all'isteria o alla preoccupazione irragionevole. La comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per poter intervenire".
“La visione del Governo è una sola e tutti la condividono”, ha aggiunto Renzi, negando divisioni nel governo dopo che nei giorni scorsi il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, aveva annunciato che l'Italia sarebbe stata pronta a combattere contro le milizie dell’Is. “La proposta è di aspettare che il Consiglio di sicurezza dell'Onu lavori un po' più convintamente sul tema della Libia - ha sottolineato -. È comprensibile che per le organizzazioni internazionali non sia semplicissimo, visto che hanno tante questioni aperte come l'Ucraina, la Siria e il Medio Oriente".
In Libia, ha aggiunto il premier, "non c'è un'invasione dello Stato islamico, ma alcune milizie che combattono in quel Paese hanno iniziato a fare riferimento allo Stato islamico. La forza delle Nazioni Unite - ha concluso Renzi - è decisamente superiore a quella delle milizie”.
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