Il maestro Oscar Pizzo è stato licenziato e non sarà più il direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo. Proprio nell'anno di Manifesta 12 e di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, all'apprezzato Pizzo viene sottratto il ruolo di rilievo che avrebbe dovuto ricoprire fino al luglio 2019.
Addetti ai lavori e alcuni politici hanno accolto con dispiacere e preoccupazione il licenziamento, come dimostrano i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle: "Ci risulta - scrivono Adriano Varrica, Steni Di Piazza, Roberta Alaimo, Valentina D'Orso, Aldo Penna e Giorgio Trizzino - che finanziatori, registi e altri stakeholder del Teatro Massimo di Palermo già nei giorni passati abbiano rappresentato al soprintendente Giambrone e al sindaco Orlando pesanti preoccupazioni per l’allontanamento di una figura che in quattro anni ha contribuito al rilancio artistico internazionale e cittadino del ‘Massimo’".
I pentastellati temono che con il cambio della guardia si possa andare incontro all'abbandono dei progetti ai quali Pizzo stava lavorando, che il Movimento stava monitorando per seguire da vicino l'andamento della valorizzazione delle esperienze teatrali. "Giambrone ha affermato - dicono i Cinque Stelle - che il Teatro con questo licenziamento si prepara a cambiamenti di rilievo e ad un diverso assestamento della sua struttura, ma questo significa che il soprintendente si assumerà interamente la responsabilità delle conseguenze per il Teatro e la città. Il Movimento 5 Stelle monitorerà con attenzione gli sviluppi, aggiornando il Ministro [Alberto Bonisoli] che tra meno di un anno dovrà nominare il nuovo soprintendente".
Replica per le rime Totò Orlando, presidente del Consiglio comunale di Palermo, che difende Giambrone: “L’attacco dei parlamentari palermitani del Movimento 5 Stelle al sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco Giambrone, dopo la rescissione del contratto col direttore artistico Oscar Pizzo, preoccupa nei modi e nei toni. Riteniamo riduttivo - aggiunge Orlando - che si attribuisca al solo Pizzo il merito di un rinnovamento e di una capacità di innovazione che invece va riconosciuta al sovrintendente e a tutto il personale del Teatro. Dall’altro si minaccia in modo volgare una possibile pressione sul ministro in vista della nomina di un nuovo sovrintendente".
Poi un'ultima critica al Movimento, quasi sotto forma di proposta, velata ma non troppo: "Se proprio un intervento a livello nazionale vogliono fare - conclude Orlando - i parlamentari palermitani del M5S si facciano portavoce presso il ministro di questa realtà palermitana, esempio positivo e virtuoso apprezzato dal pubblico e dalla stampa internazionale”.
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