PALERMO. "I cinque stelle urlano sempre "onestà" fuori dal palazzo, ma quando sono dentro falsificano le firme". Ha attaccato così i pentastellati il premier Matteo Renzi ieri, durante una manifestazione per il "sì" al referendum ad Ercolano.
Ma l'inchiesta comincia ad allargarsi. Oltre alle firme ricopiate - come racconta Repubblica Palermo - nella lista dei grillini alle Comunali dello scorso 2012, alcune firme sarebbero state anche rubate. Nomi, documenti e date di nascita che - probabilmente - provenivano da quegli elenchi di chi firmò per il referendum sulla privatizzazione dell'acqua e non per le elezioni amministrative. Intanto, dopo la sospensione della deputata La Rocca - la prima grillina che ha parlato con i magistrati -, ieri è toccato anche al palermitano Giorgio Ciaccio.
I due parlamentari nazionali, invece, Riccardo Nuti e Claudia Mannino "attendono l'avviso di garanzia". Cosa che Giorgio Ciaccio sembra non aver ricevuto. Il deputato, infatti, pare abbia seguito l'invito di Grillo di "sospendersi per il bene del movimento". "Chiediamo a tutti gli indagati nell'inchiesta di Palermo - aveva scritto Beppe Grillo sul suo blog - di sospendersi immediatamente dal Movimento non appena verranno a conoscenza dell'indagine nei loro confronti, a tutela dell'immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti".
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