Sono tornati in carcere, subito dopo la lettura del dispositivo della sentenza che ieri sera intorno alle 23.15 li ha condannati anche in appello all'ergastolo per l'omicidio, quasi 23 anni fa, della diciassettenne di Saponara (Messina) Graziella Campagna.
Il trafficante di droga palermitano Gerlando Alberti junior, 70 anni (nipote dell'omonimo boss di Cosa Nostra "U paccare") e il suo "picciotto" Giovanni Sutera, 49 anni, sono stati presi in consegna dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Messina. La stiratrice, sorella di un carabiniere, venne uccisa il 12 dicembre '85 con cinque colpi di lupara nel bosco di Musolino perche' si era impossessata di un "mossu i carta", un documento-agendina che poteva compromettere la loro latitanza.
Alberti a mezzanotte e' stato prelevato nella sua abitazione di Falcone, in provincia di Messina dove aspettava i carabinieri gia' pronto in giacca e cravatta: per tutta la mattinata aveva seguito l'arringa del suo difensore Antonello Scordo e aveva voluto fare dichiarazioni spontanee per cercare di convincere la corte che lui non era un uomo d'onore e che in questi anni aveva cambiato vita dopo aver saldato i conti con la giustizia.
Sutera e' stato prelevato invece nella sua abitazione di Fucecchio, in provincia di Empoli, dove si trovava in liberta' vigilata e trasferito nel carcere di Sollicciano. Il provvedimento di ripristino della custodia cautelare in carcere e' stato adottato ieri sera, contestualmente alla sentenza, dalla corte d'assise d'appello presieduta dal giudice Armando Leanza con a latere Michele Galluccio.