Quest’oggi i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un sequestro di beni per un valore complessivo di circa € 1.000.000,00 a carico di: Lo Presti Tommaso in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Voghera in quanto arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “IAGO”, nel 2014, con la quale erano stati arrestati numerosi esponenti dell’organizzazione mafiosa facenti parte del mandamento di “Porta Nuova”.
Le indagini patrimoniali sono consequenziali alla citata operazione di polizia giudiziaria con cui si dimostrò che Lo Presti Tommaso aveva rivestito il ruolo di vertice del mandamento mafioso di porta Nuova dirigendone le dinamiche delittuose con particolare riferimento alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti, nonché alla gestione illegale di giochi e scommesse.
Per tale ragione, Lo Presti Tommaso è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Palermo a 12 anni di reclusione.
Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali era in grado di dimostrare l’esistenza di beni immobili nella disponibilità del Lo Presti Tommaso ma di fatto intestati a terze persone al fine di celarne la riconducibilità diretta e così scongiurare l’eventualità di un sequestro patrimoniale.
La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali, ha così consentito di sequestrare un patrimonio illecitamente accumulato costituito da: un complesso dei beni aziendali riconducibile all’impresa individuale con attività di autoriparatore, avente sede in Palermo; magazzino sito in Palermo, dove si svolge l’attività connessa alla suddetta impresa individuale; un’abitazione a Palermo; 2 rapporti bancari, intestati alla coniuge.
Contestualmente, i Carabinieri a Palermo e Reggio Calabria hanno arrestato: il 41enne palermitano Di Giovanni Tommaso, dovendo espiare la pena di anni 8, mesi 5 e giorni 10; il 65enne palermitano Lo Presti Calogero, dovendo espiare la pena di anni 9, mesi 4.
I predetti erano già stati arrestati nel 2011 nell’ambito dell’operazione denominata “Pedro” in quanto ritenuti elementi di vertice del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova e per aver preso parte alle attività delittuose dell’organizzazione mafiosa segnatamente alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti e alle rapine.
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