Dalle prime ore di oggi un'operazione interforze della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza sta eseguendo 15 misure cautelari e due fermi tra la Lombardia e la Sicilia nell'ambito di un’indagine contro le attività criminali della famiglia mafiosa catanese dei Laudani.
Le 15 persone fermate sono accusate a vario titolo di far parte di un’associazione per delinquere, che ha favorito gli interessi, a Milano e provincia, dei Laudani o “Mussi i ficurinia”.
In particolare, secondo quanto si è appreso, sono state poste in amministrazione giudiziaria quattro direzioni generali della società di grande distribuzione Lidl, cui afferiscono circa 200 punti vendita.
L'operazione della Dda di Milano, che ha coinvolto le 4 direzioni generali italiane del colosso tedesco, riguarderebbe omissioni nei controlli verso alcuni appalti sospetti finiti nell'orbita delle indagini nei confronti del gruppo criminale ritenuto vicino ai Laudani. La gestione delle quattro direzioni generali sarà assunta dai giudici e il provvedimento ha durata di 6 mesi. È stata inoltre disposta l'amministrazione giudiziaria della società di sorveglianza privata del Palazzo di Giustizia di Milano.
Nel complesso delle indagini della Polizia di Stato di Milano e della Guardia di Finanza di Varese sono state eseguite oltre 60 perquisizioni tra Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia, e sequestri preventivi di beni immobili, quote sociali, disponibilità finanziarie e ordinanze di amministrazione giudiziaria nei confronti di società operanti nel settore della grande distribuzione, della vigilanza e sicurezza privata.
La presunta associazione per delinquere avrebbe ottenuto "commesse e appalti di servizi in Sicilia" da Lidl Italia e Eurospin Italia attraverso "dazioni di denaro a esponenti della famiglia Laudani", clan mafioso "in grado di garantire il monopolio di tali commesse e la cogestione dei lavori in Sicilia". Gli arrestati, inoltre, avrebbero ottenuto lavori da Lidl Italia "in Piemonte" attraverso "dazioni corruttive". Lo si legge nell'ordinanza cautelare firmata dal Gip di Milano.
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