Dopo un intenso negoziato diplomatico l'Italia ha accettato di accogliere i 102 migranti salvati dalla nave cisterna Salamis, alla quale Malta ha rifiutato l'ingresso in porto. La nave è pertanto sbarcata nella banchina del porto grande di Siracusa. Sono 81 uomini, 20 donne, 4 delle quali in stato di gravidanza, una quasi giunta al termine della gestazione, ed un neonato di cinque mesi. I migranti, tutti originari del Sudan ed eritrei, pare siano in buone condizioni di salute secondo quanto dichiarato dai medici dell'ufficio di sanità marittima che li hanno visitati a bordo. Il primo ministro maltese, Joseph Muscat, ha ringraziato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, per l'impegno e l'assistenza dati a Malta nell'ambito della vicenda del soccorso prestato ai 102 immigrati. Muscat ha ringraziato il premier italiano per "l'impegno concreto" da parte di un partner affidabile, che ha capito l'emergenza maltese dopo gli arrivi di centinaia di immigrati in poche settimane che hanno mandato in tilt le strutture di accoglienza dell'isola. Un “grazie all'Italia” è stato espresso anche da Frederic Vincent, portavoce della Commissione europea. “Penso che sia la fine di una vicenda molto triste per queste persone”. Apprezzamento arriva anche dall'Unhcr: “La decisione dell'Italia, oltre a rappresentare un gesto di alto valore umanitario, conferma l'importanza della necessaria cooperazione e del coordinamento tra stati in merito al soccorso in mare e allo sbarco di migranti, fra i quali persone bisognose di protezione internazionale”.
Intanto però è si è creata tensione tra l'Unione europea e Malta. L'Ue non ha gradito, infatti, il rifiuto del governo maltese a far attraccare la nave con i 102 migranti a bordo nel porto della Valletta. Il commissario europeo agli Affari interni Cecilia Malmstrom ha dicharato: "È dovere umanitario delle autorità maltesi lasciar sbarcare queste persone. Rinviare la nave in Libia sarebbe contrario alle leggi internazionali. La priorità è salvare le vite delle persone soccorse". La Sicilia, tra le mille difficoltà a cui deve far fronte ogni giorno, ha da tempo recepito questo messaggio di così grande umanità. Ma fino a che punto potrà ancora permettersi di aggiungere un posto a tavola?
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