La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati tre persone, accusate di avere offeso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in alcuni post pubblicati sui social network. Due sarebbero residenti in provincia di Palermo, mentre il terzo non sarebbe siciliano. Il reato ipotizzato è attentato alla libertà del Capo dello Stato.
Mattarella è stato bersaglio di insulti e accuse dopo essersi opposto al nome di Paolo Savona come possibile ministro dell'Economia nell'eventuale governo M5S-Lega guidato da Conte. Il "no" ha portato lo stesso premier designato a rimettere il mandato. Sui social si sono scatenati commenti e critiche. Centinaia i messaggi contro il Presidente e alcuni hanno addirittura fatto riferimento all'omicidio del fratello di Mattarella, Piersanti, assassinato a Palermo il 6 gennaio 1980.
Secondo l'accusa si tratterebbe di commenti altamente offensivi nei confronti della massima carica dello Stato e da qui il pm Gery Ferrara, coordinato dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal capo della Dda Francesco Lo Voi, ha deciso l'iscrizione dei tre, che sono stati identificati e che vengono ritenuti gli effettivi autori dei post. In un primo momento si era pensato a dei profili fake, intestati a persone diverse. Alla Digos e alla polizia postale sono bastate poche ore per risalire all'identità reale dei titolari dei profili.
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